“Fa piacere apprendere che l’ospedale di Terni sia finalmente riconosciuto come strategico nell’ambito della rete ospedaliera regionale. Ma ora servono azioni e comportamenti conseguenti, capaci di portare a scelte veloci per superare la situazione di trascuratezza e abbandono che vivono ogni giorno gli operatori sanitari e la popolazione ternana”. Lo scrive in una nota Claudio Cipolla, segretario generale della Cgil di Terni, in riferimento all’ultima delibera della giunta regionale sul Santa Maria di Terni.
Cipolla ricorda quelle che sono “lacune da tempo denunciate”, a partire dagli “organici sottodimensionati” e in particolare la “mancanza figure al vertice” e di “definizione di ruoli apicali delle strutture assistenziali”, i cosiddetti primari, che rappresentano il motore della organizzazione.
Accanto al nodo del personale persiste poi, secondo il segretario Cgil, “il problema infrastrutturale, che l’ultima delibera regionale sembra voler superare attraverso la costruzione del nuovo nosocomio, per un costo presumibile di 280 milioni di euro”.
“Dichiarazioni quest’ultime – commenta Cipolla – sicuramente tese a tranquillizzare l’opinione pubblica ternana, ma che, al contrario, preoccupano per l’approssimazione che le caratterizza, dato che non è chiaro quale sia il progetto per la realizzazione del nuovo ospedale, i relativi posti letto, chi lo ha predisposto e soprattutto, quale sia la copertura economica per realizzare l’opera”.
“Dalle notizie apprese sino ad oggi dalla stampa – continua il segretario Cgil – sembra che l’unico progetto in campo sia la proposta di un’impresa privata, un project financing, che ha già ricevuto una netta bocciatura da parte dell’azienda ospedaliera, a causa della insostenibilità finanziaria dell’operazione per l’azienda stessa e per le vistose carenze progettuali in termini di organizzazione sanitaria”.
La Cgil prende atto, dunque, del fatto che, nonostante la bocciatura già avvenuta da parte dell’azienda ospedaliera, la giunta, attraverso le ultime delibere, “rimetta in moto questa discussione”, con l’unica novità che sarebbe rappresentata da maggiori fonti di finanziamento, che, ipoteticamente, dovrebbero sostenere, insieme al privato, il costo totale dell’operazione.
Cipolla rimarca però che, nel ventaglio delle risorse regionali, è previsto l’utilizzo anche di quelle già stanziate per le manutenzioni dell’attuale Santa Maria, dal punto di vista sismico, antincendio, per la climatizzazione e l’adeguamento del pronto soccorso. “Scelta che appare rischiosa – sottolinea il segretario – quella di sottrarre risorse alla manutenzione di un edificio, destinato necessariamente a funzionare per i prossimi anni, in attesa del nuovo.
Dunque, per la Cgil è fondamentale “chiarire bene i percorsi, per intervenire, necessariamente, su due livelli: la programmazione per il nuovo ospedale e la corretta gestione e funzionalità dell’esistente, avendo sempre come priorità il benessere e la salute dei cittadini e dei lavoratori”.
“In altri termini – conclude Cipolla – è necessario che la Regione spieghi quali sono le soluzioni concrete per la gestione della fase di transizione che dovrà vivere la struttura. Auspichiamo dunque che nelle prossime iniziative pubbliche in programma a Terni si possano avere puntuali elementi di chiarezza e certezza e affrontare anche le questioni del finanziamento della nuova struttura ospedaliera, ivi compreso il ruolo dell’Università a seguito dei protocolli sottoscritti con la Regione. Insomma, tempi certi e responsabilità chiare tra Regione ed azienda ospedaliera, per poter chiudere una lunga successione di annunci rassicuranti che, ad oggi, ci hanno lasciati al punto di partenza”.