E’ scomparso all’età di 80 anni Francesco Mandarini, presidente della Regione Umbria dal 1987 al 1991. Ad annunciarlo è il segretario regionale del Pd Tommaso Bori il quale parla di notizia che “addolora profondamente”.
“E’ stato un uomo di grande spessore, umano e politico” sottolinea. “Da segretario provinciale del Pci dal 1975 al 1979 e poi, negli anni della sua presidenza della Regione, dal 1987 al 1991 – afferma Bori in una nota – l’Umbria, ha saputo leggere la realtà con gli occhi di chi credeva profondamente nella giustizia sociale ma anche nella modernità e nel progresso. Con lui se ne va un pezzo di storia della sinistra umbra che ci auguriamo possa continuare a vivere, nel suo nome, attraverso la difesa dei valori democrazia. Per commemorare la sua scomparsa ho chiesto all’Aula dell’Assemblea legislativa un minuto di silenzio”.
“Sincero cordoglio da parte mia e di tutta la Giunta regionale per la scomparsa di Francesco Mandarini”: lo ha espresso la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. “Politico e professionista dai numerosi interessi ha sempre messo a disposizione della comunità le proprie conoscenze unite alla sensibilità umana” ha aggiunto. “Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze della comunità regionale di cui è stato Presidente” conclude Tesei.
“Per l’Umbria, per la sinistra umbra, per tutta la Politica, la scomparsa di Francesco Mandarini rappresenta una perdita vera. Perché è stato un protagonista di grandi battaglie sociali e politiche (da dipendente della Perugina a dirigente del PCI), perché ha segnato una fase lunga e fondamentale del regionalismo (Amministratore regionale con Pietro Conti e Germano Marri, fino alla Presidenza della Regione)”.
Così il deputato e Tesoriere nazionale del PD a Walter Verini.
“Per la mia generazione – prosegue – Mandarini è stato – come dirigente politico e amministratore – un riferimento. Anche le divergenze politiche, che c’erano, con lui erano leali, perché fondate su una idea della politica alta, animata da valori e ideali, proiettata nel futuro. È sempre stato coerente nella sua idea della Sinistra, nel rapporto con Pietro Ingrao. Qualche tempo fa ci incontrammo vicino al “suo” Turreno e non mancò di criticare il PD, il mio partito cui non aveva mai voluto aderire. Ma lo faceva avendo in mente una sinistra che aveva dato tanto all’Italia e all’Umbria, di cui era stato un protagonista, e che voleva tornasse ad animare valori, ideali, parole”.
La Fondazione Pietro Conti apprende con profonda tristezza la notizia della morte di Francesco Mandarini e ne ricorda la grande passione politica, nonché la notevole capacità amministrativa.
Dopo un primo periodo di lavoro alla Perugina divenne il riconosciuto rappresentante di tante e tanti giovani lavoratrici e lavoratori che lo elessero negli organi sindacali di base.
Il P.C.I. ne comprese il grande valore personale e politico, portandolo subito nella prima giunta della nascente Regione e Pietro Conti a soli 28 anni gli affidò la delega al Bilancio.
Successivamente divenne segretario della Federazione Perugina del Partico Comunista e poi a coronamento dell’impegno amministrativo Presidente della Regione.
La Fondazione Pietro Conti ne ricorda in particolare il grande rigore e l’aver fatto proprio il motto gramsciano della imprescindibilità dello studio.
Non avvezzo ai clamori, non amava parlare in pubblico, preferendo pur con il suo carattere deciso impegnarsi per la crescita dei giovani.
Con la scomparsa di Francesco Mandarini viene meno una figura molto significativa della miglior storia di Perugia e dell’Umbria che non soltanto vorremo ricordare, ma altresì porre a base del nostro lavoro per una cultura democratica e di sinistra che da lui stesso abbiamo appreso.
Formulo le mie condoglianze alla famiglia” ha sottolineato la senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena “ricordando con piacere i tempi in cui la politica aveva punti di riferimento chiari, opposti, avversari, ma netti”.
In seguito alla notizia della scomparsa di Francesco Mandarini il Consiglio provinciale di Perugia, su sollecitazione della presidente dell’Amministrazione Stefania Proietti, ha osservato un minuto di silenzio. La stessa Proietti ne ha ricordato la “figura carismatica come presidente della Regione”.
“Con lui se ne va – ha aggiunto – un importante tassello della storia dell’Umbria che nei valori della solidarietà fonda le sue radici. Il ricordo delle donne e degli uomini che hanno operato per le istituzioni e nelle istituzioni va sempre tenuto vivo”. Per il segretario generale della Cgil dell’Umbria Vincenzo Sgalla “Francesco Mandarini è stato l’emblema della classe operaia perugina. Per questo la sua scomparsa addolora profondamente tutto il mondo del lavoro umbro”.
Anche il sindaco di Norcia Nicola Alemanno e l’Amministrazione comunale esprimono cordoglio per la scomparsa di Mandarini, sottolineandone “lo spessore umano e politico che vanno al di là dei colori e delle appartenenza”.
“Esprimo anche a nome del consiglio dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria il profondo cordoglio per la morte di Francesco Mandarini. I giornalisti umbri rendono omaggio ad un protagonista della vita sindacale, politica e istituzionale della nostra regione. Salutiamo anche un collega che con rigore, passione e onestà intellettuale ha svolto la sua attività di giornalista pubblicista”. Così il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Mino Lorusso.