Il tanto discusso impianto di digestione anaerobica di trattamento fanghi, con conseguente stabilizzazione e sfruttamento energetico, ribattezzato caccavalorizzatore, è stato inserito dalla Regione Umbria tra le proposte di finanziamento ai bandi relativi al PNRR e tuttora aperti presso il Ministero per la Transizione Ecologica in scadenza il prossimo 14 febbraio.
Ecco il piano di ripresa che la giunta Tesei riserva alla città di Terni. Mentre Perugia incassa centinaia e centinaia di milioni di euro per valorizzazione urbanistica, nuovo sistema integrato di trasporti e molto altro ancora su Terni la Regione vuole spendere 8,5 milioni di euro del PNRR per l’impianto di essiccazione dei fanghi reflui.
Non solo, tra le 70 pagine del documento sull’analisi di coerenza particolare preoccupazione desta la progettazione di un nuovo impianto a biomassa con produzione di energia elettrica in località Maratta collegato al revamping di un impianto esistente per il trattamento a recupero dello spazzamento stradale per un valore complessivo di 5,4 milioni. Una questione su cui occorrerà fare massima chiarezza, onde evitare che l’ennesimo impianto impattante dal punto di vista delle emissioni si andrebbe ad insediare in una zona in cui le centraline ARPA hanno già certificato essere la più inquinata dell’Umbria. Senza considerare l’impatto a livello visivo in una zona che andrebbe a lambire la pista ciclabile.
Progetti che nulla hanno di innovativo e che la giunta regionale ha tirato fuori dai cassetti impolverati.
Un documento che arriva con estremo ritardo, a ridosso della scadenza dei bandi che come al solito non permette alcun tipo di partecipazione e coinvolgimento. Autoritarismo e accentramento del potere decisionale sono oramai il tratto distintivo della giunta Tesei e i ternani si troveranno ancora una volta a dover subire scelte del tutto discutibili sul loro futuro senza la minima possibilità di proferire opinione.
GRUPPI CONSILIARI PD, M5S, SENSO CIVICO