Cerca

In vista dei Referendum abrogativi 2025 su lavoro e cittadinanza, in programma l’8 e 9 giugno, la Camera del lavoro della provincia di Perugia fa sapere di avere costituito in tutto il territorio provinciale 11 Comitati referendari territoriali per il Sì. “L’intenzione – spiega il segretario generale della Camera del lavoro perugina, Simone Pampanelli – è quella di organizzare un comitato per ogni comune coinvolgendo le forze politiche, le associazioni e le persone partendo da territori omogenei”. In particolare, in questa prima fase, i comitati sono costituiti nel territorio che comprende Città di Castello, San Giustino, Monte Santa Maria Tiberina e Citerna  (referente Marta Melelli); nel territorio Umbertide, Lisciano Niccone, Montone e Pietralunga (Martina Zoccolini); nel territorio Gubbio, Scheggia Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico e Gualdo Tadino  (Barbara Mischianti); nel territorio Castiglione del Lago, Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno, Magione, Panicale, Paciano, Piegaro e Città della Pieve  (Michele Agnani); nel territorio Perugia, Corciano e Torgiano (Luigi Chiapparino); nel territorio Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Valfabbrica e Cannara (Teresa Spoletini); nel territorio Foligno, Nocera Umbra, Valtopina e Spello (Ivano Bruschi); nel territorio Marsciano, Todi, Deruta, Collazzone, Fratta Todina e Monte Castello di Bivio (Lorena Ragnoni); nel territorio Giano dell’Umbria, Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo e Massa Martana (Alessandro Placidi); nel territorio Spoleto, Trevi, Campello sul Clitunno e Castel Ritaldi (Jessica Nalli); infine nel territorio Norcia, Cascia, Preci, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Cerreto di Spoleto e Sellano (Cristian Benedetti). Questi sono i punti di riferimento per i rispettivi comprensori.

I cinque Referendum 2025 chiedono: stop ai licenziamenti illegittimi; più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese; riduzione del lavoro precario; più sicurezza sul lavoro; allineare il diritto alla cittadinanza con l’Europa.

“Con questi referendum – ha commentato Pampanelli – abbiamo la grande occasione di rimettere al centro le persone e la democrazia. Ciascuno di noi, con il voto, ha la possibilità di cambiare in meglio il Paese. Ogni anno muoiono mille persone sul lavoro: con il voto possiamo renderlo più sicuro. Cancelliamo le leggi che hanno reso le lavoratrici e i lavoratori più poveri e precari e meno liberi. Rimuoviamo l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a 2,5 milioni di persone che vivono e lavorano in Italia”.