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Nei giorni scorsi la stampa locale ha dato giustamente risalto alla notizia che la raccolta differenziata a Terni ha registrato una crescita significativa: in circa 8 anni si è passati dal 50 al 78%, un risultato sicuramente importante, frutto dell’impegno di una molteplicità di soggetti, azienda, istituzioni, cittadinanza, associazionismo. Sono stati ricordati dunque il progetto “Differenziamoci”, promosso dall’azienda, guidata dall’amministratore delegato Buonfiglio così come l’adozione di nuove tecnologie sviluppate con l’esperienza del neo presidente dott. Ghione.

“Eppure in questa ricostruzione manca qualcosa, perché i rifiuti non arrivano da soli dalle case dei cittadini e dalle aziende ai centri di raccolta – commenta in una nota la Fp Cgil di Terni – Aver dimenticato di menzionare i lavoratori che, sia quando diluvia che nelle torride giornate estive, garantiscono un servizio essenziale, è una dimenticanza che non si può non stigmatizzare”.

Proprio in questi giorni la Fp Cgil è in attesa di un incontro con l’azienda Asm, nel quale rinnovare la richiesta di un aumento dell’organico, a partire dal personale interinale; di un investimento sui mezzi ormai ridotti ai minimi termini, che comportano esagerati costi di manutenzione; di un investimento sulle strutture adibite a spogliatoio (promesso ormai da tempo); e di una razionalizzazione dei carichi di lavoro con una equa distribuzione dei sacrifici.

É di questi giorni inoltre l’avvio di un bando di gara di Asm riservato alle cooperative di tipo B, che impiegano lavoratori svantaggiati. “Lavoratori che – osserva la Fp Cgil – oltre a dover affrontare un lavoro usurante si vedono applicato un contratto sicuramente meno conveniente rispetto a quello che si applica ai lavoratori dell’igiene ambientale, con il risultato che avremo colleghi che a parità di orario percepiscono stipendi sensibilmente diversi”.

“La raccolta porta a porta può essere senza dubbio una modalità green della gestione dei rifiuti – osserva ancora la Fp Cgil – ma questa modalità comporta inevitabilmente maggiori carichi di lavoro e anche problemi di salute importanti per il personale, come testimoniano già le numerose prescrizioni del medico competente di Asm. Risulta evidente quindi – conclude il sindacato – come sia sempre più necessario avviare modifiche e aggiustamenti alla modalità di raccolta, a partire dalle isole ecologiche, magari prevedendo nel tempo anche una riduzione delle tariffe a carico dei cittadini”.