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“A più di 50 anni dall’approvazione della legge che ha istituito gli asili nido sono ancora troppi i problemi irrisolti sul fronte dell’offerta pubblica per la prima infanzia. La riapertura degli asili comunali nella nostra città ha evidenziato una distanza tra le richieste delle famiglie ed il numero dei posti assegnati”. Lo scrive in una nota Barbara Silvestrini, segretaria della Cgil di Terni.
“Le 198 richieste pervenute hanno trovato una risposta totalmente insufficiente da parte di questa amministrazione comunale, che ha messo a disposizione solo 93 posti – afferma la sindacalista – Questa distanza ci preoccupa, tanto più in un territorio come il nostro in cui stiamo assistendo ad un vero e proprio inverno demografico, con dati sull’invecchiamento della popolazione che sono ben oltre le rilevazioni nazionali”.
La Cgil ha più volte sollecitato misure in grado di invertire questo triste andamento, chiedendo interventi sia indirizzati alla crescita e allo sviluppo, che al necessario potenziamento dei servizi di welfare territoriale. “Una risposta così lontana dalle reali necessità delle famiglie ternane non fa altro che aggravare i problemi di conciliazione di vita e lavoro, soprattutto delle donne, e allontana le giovani generazioni costantemente in fuga dalla nostra città, confermando le enormi difficoltà della genitorialità nel nostro territorio”.
Inoltre, la Cgil sottolinea come la cittadinanza ternana, per questo come per altri fondamentali servizi, in assenza di risposte pubbliche, sia sempre più spinta verso la scelta privata. “Rette in aumento, che condizionano la scelta stessa delle famiglie, risposta inadeguata sia nei numeri che nella qualità dei servizi, considerato il fatto che dalla pubblicazione della graduatoria si evince che le nuove assunzioni saranno pochissime unità ed a tempo parziale e determinato, disattendendo le legittime aspettative di stabilità e continuità di lavoratori e fruitori di questo importantissimo servizio – conclude Silvestrini – Scelte che ci riconsegnano una scarsa attenzione ai servizi educativi, che invece rappresentano un pilastro fondamentale del vivere civile nella nostra città”.