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Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante[1].

Immatricolazioni in calo a Terni: solo 7 nuovi autobus

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Con una crescita che sfiora il 24%, invece, l’Umbria immatricola 597 nuove targhe. 62 unità sono registrate nella provincia di Terni che segna un calo del 17,3% rispetto al 2022.

Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In questo comparto l’Umbria chiude in positivo con +14,3% (pari a 32 nuove registrazioni). Nella provincia di Terni l’andamento è in negativo e le nuove targhe sono solo 7, una in meno rispetto al 2022.

 

Alimentazione: a Terni record di autocarri ibridi

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

In Umbria cresce l’ibrido di 0,3 punti percentuali e arriva a 0,6%. Le alimentazioni in calo (di 0,2%) sono il gasolio e il metano che si attestano a 90,5% e 3,6%.

A Terni l’ibrido segna il picco regionale col 0,7%. L’elettrico è fermo allo 0,1% e il gasolio decresce di 0,4 punti percentuali e si attesta a 89,3%.

 

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

L’Umbria è l’unica regione in Italia in cui cresce il gasolio (da 90,1% a 90,9%). L’elettrico aumenta di 0,2% e arriva a 1,4% e l’ibrido a 0,1%.

Situazione di stallo a Terni, dove non si registrano variazioni rispetto al 2022: il gasolio è stabile al 91,1% seguito dal metano al 6,6% e dal benzina e gas liquido a 2,3%.

Categoria Euro: a Terni il record di autobus Euro 5 e 6

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

L’Umbria presenta un sostanziale equilibrio tra le classi più e meno inquinanti ma queste ultime, dalla Euro 4 alla Euro 6, coprono il 51,7% del parco.

Anche Terni vede un bilanciamento tra le due categorie ma le classi più ecologiche raggiungono il 50,7% del circolante. Da segnalare il 14,4% degli autocarri ancora Euro 0, cifra più alta in regione.

 

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.

L’Umbria è la seconda regione del Centro Italia per diffusione di autobus inquinanti e vede una maggioranza delle classi dalla Euro 0 alla Euro 3 che insieme rappresentano il 54,1% del circolante.

Anche in questo comparto Terni mostra la quota maggiore di veicoli Euro 0 (15,1%) ma allo stesso tempo vanta il record di Euro 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 42,8%.

Anzianità: a Terni il 10,4% di autobus ha oltre quarant’anni

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

Gli autocarri più giovani, sotto i 10 anni, in Umbria sono il 30,3% (vs 35,2% dell’Italia) mentre i veicoli sopra i 30 anni sfiorano il 16% (vs 15,8%). La fascia fra 20 e 30 anni è la più rappresentata col 22,4%.

Il tasso di veicoli datati è al 16,7% a Terni, in linea con la media regionale, e il 28,2% del circolante ha meno di dieci anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni al 22% (+1,5% rispetto al 2022).

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

In Umbria il rinnovo del parco è molto lento e i veicoli più datati rappresentano ancora il 39,4%. A riprova dell’anzianità, la fascia più diffusa è quella tra i 20 e i 30 anni (pari al 26,6%).

In linea con la media regionale a Terni il 39,3% degli autobus ha più di vent’anni, con il 10,4% di mezzi ultraquarantenni. Col 23,9% la fascia più diffusa è tra i 20 e 30 anni.