“Da oggi riparte il collegamento ferroviario tra Perugia Sant’Anna e Ponte San Giovanni” – ha affermato la Presidente della Regione Umbria, che insieme all’assessore regionale alle infrastrutture, alla Presidente della Provincia ed al Sindaco di Perugia, questa mattina, ha portato il saluto delle Istituzioni umbre nella Stazione di Sant’Anna a Perugia, dove è arrivato il primo treno da Ponte San Giovanni. “Dopo 3 anni di lavoro, 24 treni torneranno a unire quotidianamente il quartiere di Ponte San Giovanni e, passando per Piscille, il centro storico – ha sottolineato la Presidente -.
Un giorno importante per i nostri trasporti regionali che recuperano un collegamento cruciale, utile a pendolari e turisti e che permetterà anche un decongestionamento delle arterie stradali.
Questa è solo una delle importanti tappe che ci attendono, la stessa cosa è prevista per le tratte Città di Castello – San Sepolcro e Ponte San Giovanni – Terni entro il 2026 grazie al PNRR, come assicurato dalla convenzione con RFI e dal prezioso lavoro di interlocuzione svolto dall’assessore regionale alle infrastrutture.
Presto l’Umbria tornerà dunque ad essere collegata su ferro da Nord a Sud – ha concluso la Presidente, che ha ringraziato anche il Ministro e tutti i dirigenti, tecnici ed imprese che hanno partecipato ai lavori -, ripristinando e rafforzando la Ferrovia Centrale Umbra”.
Di giornata storica per l’Umbria ha parlato anche l’Assessore regionale alle infrastrutture e trasporti che nel suo intervento, dopo aver ringraziato Rete Ferroviaria Italiana, ha ricordato i difficili passaggi che hanno portato “finalmente il primo treno da Ponte San Giovanni a Perugia. La tratta fu chiusa Il 26 febbraio 2017 cinque anni e mezzo fa, in quanto la Regione e la partecipata Umbria Mobilità non erano più in grado di effettuare i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione della linea. Il cantiere era completamente bloccato perchè mancavano i fondi ed i lavori erano fermi al 20% del totale, circa 4 milioni su 25 milioni. Certo, di problemi rimasti nel complesso ve ne sono ancora, ma oggi siamo potuti salire in treno a Ponte San Giovanni, abbiamo raggiunto prima la Stazione di Piscille e poi siamo arrivati a quella di Sant’Anna. Da domani, giorno della riapertura delle scuole, saranno centinaia, speriamo gradualmente molte migliaia, ogni giorno, coloro che torneranno ad utilizzare il treno per salire nell’acropoli del capoluogo di Regione”.
“Qualche data e qualche numero – ha affermato l’assessore: La Legge 26 febbraio 1992 n. 211, ben 30 anni fa, ha stanziato finanziamenti per l’originario intervento, per un importo di lire 93.374.000.000 (€ 48.223.646,50) e prevedeva la realizzazione di una metropolitana di superficie tra le stazioni di Perugia Sant’Anna della Ferrovia Centrale Umbra (FCU) e Perugia Fontivegge (FS). L’assegnazione di risorse statali destinate alla realizzazione di interventi diretti al risanamento tecnico economico della FCU, per i quali si è proceduto ad uno specifico accordo di programma tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Regione è stato sottoscritto l’11/12/2002. Nel 2002 Ministro era Pietro Lunardi. Il 23/09/2014, Umbria TPL e Mobilità SpA trasmettono il progetto esecutivo, autorizzando nel contempo l’espletamento della gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori; gara esperita il 19.10.2016 quando viene aggiudicato l’appalto per 12.354.547,78 euro e nel Dicembre 2017 iniziano i lavori. Dal 21.12.2018 al 23.05.2019 vengono pagati 4 SAL per poco più di 4 milioni di euro. Ai primi di luglio del 2019 subentra RFI ad Umbria Mobilità ed i lavori realizzati erano circa 1/5 del quadro economico complessivo. Siamo riusciti a fare ripartire il tutto e, superando pandemia, aumento prezzi, guerra che ha sconvolto il mercato siamo riusciti a realizzare il restante 80 per cento dei lavori in soli due anni tra il 2021 e il 2022.
La giunta regionale nel frattempo ha combattuto per ottenere 163 milioni dal PNRR con cui si andrà a completare la totale riapertura della FCU da Terni a Sansepolcro prevista per il giugno 2026. Nella convenzione firmata con RFI è stata inserita la clausola per la riclassificazione dell’intera dorsale da 16 a 18 tonnellate per asse, obiettivo mai previsto prima, in modo da parificare definitivamente la FCU alle linee nazionali.
Con l’apertura della intera dorsale Terni-Sansepolcro verrà riattivata la linea elettrica utilizzando i 4 elettrotreni “Minuetto”, seminuovi ma giacenti da anni alla stazione di Umbertide sia i moderni ETR104 denominati “Pop”, disponibili sul mercato. Nel 20021 la Regione ha partecipato ai bandi Pinqua con il progetto “Vivere l’Umbria” classificatosi ai primi posti della graduatoria che prevede il rilancio della FCU dal punto di vista turistico, con la riqualificazione delle stazioni.
Siamo intanto riusciti a chiudere il primo dei quattro passaggi a livello della tratta nord e ci accingiamo a chiudere i due sulla tratta sud.
La riapertura è avvenuta volutamente con lo stesso orario del 2017, anche perchè occorre superare l’assuefazione all’uso delle auto incentivando il treno e gli altri mezzi pubblici.
L’attuale struttura – ha concluso l’assessore – consente comunque in futuro corse molto più frequenti da vera e propria metropolitana, che verranno attivate mano a mano che la popolazione avrà ripreso l’abitudine all’utilizzo del treno”.