L’area archeologica dell’antica città di Ocriculum (Otricoli, TR) è una delle più estese dell’Italia centrale (36 ettari) e uno dei più importanti attrattori turistici dell’Umbria meridionale. I resti della città, attraversata dalla Via Flaminia e lambita da un’ansa del Tevere, sono inseriti in un paesaggio naturale di notevole bellezza, perfetta sintesi di archeologia e natura rimasta immutata nei secoli. Della città, visitabile con percorsi pedonali, sono attualmente ben visibili i principali edifici dell’antico abitato romano: l’imponente complesso delle “Grandi Sostruzioni”, il teatro, le terme, un maestoso pilone d’ingresso, un grande ninfeo, un tratto basolato di antica Via Flaminia su cui si affacciano due notevoli monumenti funerari e una fontana pubblica, l’anfiteatro, numerosi altri monumenti funerari e, a est della città romana, lungo la SS3 Flaminia, la necropoli preromana (VII sec. a.C.).
Alla sua valorizzazione e alla sua particolare fruizione tematica contribuisce dal 2012, come costola della locale ProLoco, e poi dal 2015, con una propria struttura, l’Associazione Culturale Ocriculum attraverso alcuni eventi di rievocazione storica romana tra i più conosciuti e ammirati nel panorama nazionale.
Obiettivo fondativo dell’Associazione Culturale Ocriculum è quindi quello di valorizzare, promuovere, divulgare la storia e trovare i fondi per il mantenimento e lo studio dell’area archeologica attorno alla quale si è costituita attraverso eventi culturali di rievocazione storica che mettano i partecipanti nelle condizioni di vivere un’esperienza a trecentosessanta gradi, garantendo da una parte una caratteristica visita al sito, costantemente manutenuto, e dall’altra, attraverso eventi e manifestazioni, un viaggio nel tempo e nello spazio con sempre maggiore attendibilità filologica e storica.
Il più importante di essi è senz’altro la manifestazione giunta alla nona edizione e calendarizzata per l’ultimo fine settimana di maggio, “Ocriculum AD 168”. Essa rievoca i fasti dell’antica città al tempo dell’imperatore Marco Aurelio, nell’anno 168 d.C. appunto, sotto il cui regno la tradizione fa risalire il martirio a Damasco del santo patrono di Otricoli, il giovane tribuno ocriculano Vittore. Per un intero fine settimana all’interno dell’area archeologica circolano persone abbigliate secondo il costume romano di II secolo, si ricreano spazi perduti e, cosa più importante, si riabitano gli edifici monumentali dell’antica città. Per un intero fine settimana l’area archeologica torna a vivere
attraverso la ricostruzione
della Porta Romana in cui scambiare la valuta moderna con gli antichi aurei, sesterzii e asses da scambiare con i vari beni e servizi offerti all’interno della manifestazione;
dell’ampio e affollato castrum militare della XVI Legio Flavia, la stessa in cui doveva servire Vittore e che all’epoca era di stanza in Siria;
del mercato ricco di artigiani, farmacisti, fornai;
delle tabernae, delle popinae e delle cauponae in cui gustare antichi sapori;
della caserma dei vigiles urbani, curatori dell’ordine pubblico e pronti ad ogni emergenza;
attraverso l’esecuzione di musiche, danze ed esercizi ginnici in un edificio termale unico nel panorama architettonico antico;
attraverso la rievocazione della vita frenetica che animava uno dei maggiori porti sul Tevere, attivo fino alla metà del 1800;
attraverso, soprattutto, l’impegno personale di oltre 200 figuranti locali e numerosi altri provenienti da altre parti d’Italia che mettono in campo le loro competenze, acquisite durante gli anni, per migliorare costantemente l’accuratezza dell’aspetto storico.
Durante quelle giornate l’area archeologica viene ripopolata da oltre 300 figuranti dell’Associazione e di altri enti rievocativi provenienti da tutt’Italia, ma anche e soprattutto da oltre 5000 visitatori. I vari banchi didattici di cui si compone la manifestazione sono realizzati tenendo presente la sfera emotivo-sensoriale. Per questo essi hanno la capacità di rendere il visitatore attivo protagonista di un particolare esempio di rievocazione, che è anche archeologia sperimentale proposta al grande pubblico e, in particolare, a specifiche categorie turistiche più sensibili, come il turismo scolastico-giovanile, le famiglie, le fasce deboli. La dislocazione delle varie attività rievocative presso tutti i principali monumenti della città antica permette infatti il pieno godimento tanto di questi, quanto di quelle grazie all’abbattimento delle poche barriere architettoniche presenti in un’area archeologica che è anche parco naturalistico. Gli eventi di promozione territoriale aiutano a costruire l’identità del territorio, a renderlo noto non solo nell’area di riferimento, ma anche nel panorama regionale prima, nazionale e straniero poi. Secondo alcuni dati, gli eventi di rievocazione che diventano una sorta di edutainment, concorrono alla promozione e alla valorizzazione del territorio attraverso un’esperienza diretta, che permette al fruitore non solo di immaginare, ma anche di vivere e toccare con mano il modo in cui vivevano i Romani.
Nel 2022, inoltre, all’interno dell’evento “Ocriculum AD 168” si svolgerà una delle due giornate di studi promosse dall’Associazione nell’ambito del progetto “Carsulae e Ocriculum, tra archeologia e rievocazione” finanziato della Fondazione CARIT. Il progetto ha come scopo principale quello di illustrare gli aspetti della vita quotidiana e istituzionale del II secolo nell’Impero romano e, in particolare, nelle due cittadine dell’Umbria meridionale. Unitamente agli interventi teorici curati da esperti del settore, i partecipanti potranno godere di un’esperienza immersiva e coinvolgente attraverso cui calarsi di persona in uno spaccato di vita fermo alla piena età imperiale romana.
Nell’ambito della giornata dedicata alla città di Ocriculum e che avrà luogo la mattina del sabato 28 maggio, l’Associazione è ben lieta di dare voce ad alcuni importanti collaboratori grazie al cui contributo alcuni settori della stessa hanno potuto nascere e crescere in conoscenze e accuratezza storica. L’aiuto fornito da Giuseppe Cascarino, Fabiana Martelli, Laura Noviello, Michele Porcaro e Giulio Ranaldi, ciascuno per la propria area di competenza, è stato e continua ad essere di fondamentale importanza per l’Associazione.
Non di meno i relatori invitati ad esporre i tratti salienti di Ocriculum nel II secolo spiccano nel panorama scientifico per aver contribuito ad accrescere le conoscenze storiche e archeologiche sulla città: Luana Cenciaioli, Giorgio Filippi, Marco Menichini, Giacomo Antonelli e Matteo Antonelli hanno a vario titolo condotto ricerche sulla città per metterne in luce la preziosa storia e lasciare alla comunità otricolana una maggiore consapevolezza delle proprie radici.
Ultimo, ma fondamentale contributo, sarà quello che aprirà il convegno: Elena Roscini, Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, illustrerà le operazioni attuate dalla Soprintendenza per la tutela e la valorizzazione del sito archeologico nel corso del passato periodo pandemico, con uno sguardo alla future prospettive.