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Si è spenta questa mattina, all’età di 60 anni, Ursula Grohmann, professoressa del Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università di Perugia e di quello di patologia all’Albert Einstein College of Medicine di New York.

Lo riporta il sito del Messaggero. Grohmann è stata particolarmente impegnata nella ricerca per la lotta ai tumori e alle malattie autoimmuni. Meno di un anno fa, era stata tra le protagoniste del libro 100 Donne per Tutte, raccolta di cento autobiografie di donne che hanno raggiunto importanti risultati personali e lavorativi. La professoressa Grohmann lascia il marito Italo Carmignani, responsabile dell’edizione Umbria del Messaggero, e i figli Myriam e Pietro.

 

Il rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, esprime a nome personale e dell’Ateneo “le più sentite condoglianze per la prematura scomparsa” della professoressa Ursula Grohmann, ordinaria di Farmacologia del Dipartimento di Medicina e chirurgia, direttore del Centro universitario di Microscopia Elettronica dell’Ateneo e “ricercatrice di fama internazionale nel campo dei tumori e delle malattie autoimmuni”.

“Autrice di prestigiose pubblicazioni scientifiche in Italia e all’estero e tra le Top scientists italiane, la professoressa Grohmann collaborava da tempo anche con il Dipartimento di patologia Albert Einstein College of Medicine di New York” aggiunge. “La straordinaria levatura umana e scientifica della professoressa Ursula Grohmann – sottolinea il rettore – unite al suo sincero amore per la ricerca e al suo appassionato e instancabile impegno al servizio della società civile rimarranno a lungo, quale preziosa eredità, nelle menti e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di condividerne il pensiero, sempre capace di suscitare autentico entusiasmo, interesse, partecipazione e di stimolare profondi spunti di riflessione e originali prospettive. Siamo, nel dolore della terribile perdita, profondamente grati di aver avuto la possibilità di ascoltare la sua straordinaria prolusione durante l’ultima cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. La Comunità universitaria tutta – conclude Oliviero – si stringe in un grande abbraccio intorno alla famiglia”.

“Accogliamo con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Ursula Grohmann, professoressa del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Perugia e del Dipartimento di Patologia Albert Einstein College of Medicine di New York”: è quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, a nome suo e della Giunta.

“Una perdita per la nostra regione – sottolinea – e per tutto il mondo scientifico. Le sue ricerche, infatti, hanno dato un importante contributo alla lotta ai tumori e alle malattie autoimmuni”.

“Un vuoto anche umano – afferma Tesei – che la professoressa Grohmann lascerà tra i tanti che la conoscevano e apprezzavano e nella sua famiglia, il marito Italo e i due figli, a cui vanno le più sentite e sincere condoglianze dall’intera comunità umbra”.

 

“Con la scomparsa della professoressa Ursula Grohmann, l’Umbria perde una ricercatrice di grande valore, una docente amata, una donna gentile e combattiva”: lo sottolinea il consigliere e segretario regionale del Partito democratico Tommaso Bori, vice presidente della Commissione Sanità.

“La professoressa Grohmann – aggiunge Bori – lascia un vuoto incolmabile nel mondo della formazione e della ricerca, nella comunità scientifica nazionale e internazionale a partire dal Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’università di Perugia e dal dipartimento di patologia Albert Einstein College of Medicine di New York, in cui ha continuato a lavorare con successo e dedizione nonostante la malattia. Ho sempre apprezzato in lei la competenza e la proverbiale gentilezza unitamente all’attaccamento al suo lavoro di ricercatrice che l’ha portata ad essere in prima linea nell’ambito della lotta ai tumori e alle malattie autoimmuni, ma anche a difesa dei diritti e contro le discriminazioni di genere, così come ci ha recentemente ricordato nella toccante prolusione svolta in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Perugia. Un esempio di virtù umane e professionali che non dimenticheremo – conclude Bori – ai suoi cari e alla sua famiglia va il nostro pensiero in questo momento di dolore”.