“Dopo gli annunci e le promesse disattese, nel pieno della quarta ondata della pandemia Covid, ampiamente annunciata, Orvieto e il suo territorio si trovano in una situazione ancora più drammatica di quanto ci si potesse aspettare”. A denunciarlo in una nota è la segreteria della Fp Cgil di Terni, insieme ai componenti della Rsu Fp Cgil dell’ospedale di Orvieto.
“È triste elencare di nuovo tutte le criticità del presidio ospedaliero – scrive il sindacato – la mancanza di un direttore sanitario stabile, che possa garantire un’
In questo quadro la Fp Cgil ricorda che da mesi gli infermieri del territorio devono garantire i servizi dei tamponi, dei vaccini per gli adulti e per i bambini, servizi considerati prioritari, che passano davanti all’assistenza domiciliare, che fatica a garantire tutte le prestazioni a domicilio.
“Gli operatori sanitari sul territorio lavorano continuando a tirare una coperta troppo corta – insiste il sindacato – che lascia scoperte le persone più fragili. I servizi all’infanzia, quelli della riabilitazione e quelli per la salute mentale sono in sofferenza. Le attività ambulatoriali erano e rimangono assolutamente
Secondo la Fp Cgil la sanità pubblica orvietana è fatta ormai di professionisti “stanchi e delusi”, che hanno lavorato e lavorano con impegno e che “non meritano di essere trattati dall’azienda e dalla Regione con questo poco rispetto e con questa indifferenza”.
“Gli abitanti di Orvieto e dei comuni del suo territorio sono cittadini che reclamano il loro diritto fondamentale alla salute – conclude la Fp Cgil – Orvieto è ancora una volta un luogo troppo lontano, come se non interessasse realmente a nessuno. Continuiamo a chiedere una sincera e reale progettualità per il presidio ospedaliero e guardiamo con preoccupazione al destino del distretto sanitario che la Regione vuole riorganizzare, accorpandolo a Terni”.