Sono passati 20 anni da quel giorno di ottobre quando per la prima volta in Umbria, presso l’ospedale di Perugia, venne impiantato un orecchio bionico su una donna molisana di 39 anni. Da allora, gli impianti cocleari effettuati presso la struttura complessa di Otorino diretta dal prof. Giampietro Ricci, sono stati 250, di cui 198 su pazienti umbri e 52 su pazienti provenienti da fuori regione.
Per celebrare questo traguardo, nella mattinata di venerdì 29 novembre, si è tenuta presso la sala Montalcini dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, una giornata di confronto e riflessione tra sanitari, istituzioni e associazionismo, per ricordare il 20° anniversario del Centro di riferimento regionale umbro per gli impianti cocleari. Ad aprire i lavori il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis, che ha esposto le nuove progettualità in tema di accoglienza in ospedale dei pazienti non udenti, come il corso di alfabetizzazione LIS per i sanitari del Pronto Soccorso e l’acquisto di tablet per videochiamata all’interprete da remoto che traduce in tempo reale nella lingua dei segni i bisogni delle persone. A portare i saluti dell’Università degli Studi di Perugia, il prof. Vincenzo Talesa, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, che ha sottolineato l’importante attività di formazione in chirurgia otologica riservata a specializzandi e a giovani chirurghi di tutta Italia che si svolge annualmente presso il centro di simulazione medica situato presso la palazzina Ellisse del polo didattico di medicina e chirurgia.
Presente anche la sindaca del Comune di Perugia, Vittoria Ferdinandi, che ha affermato: “L’orecchio bionico restituisce vita, perché dare un orecchio elettronico ad un bambino o ad una persona adulta che non sente è come rimetterla al mondo nuovamente perché significa allargare l’orizzonte dell’ascolto e della comunicazione. Siamo qui per celebrare gli enormi risultati di qualità ed eccellenza che all’interno del nostro Ospedale esistono e resistono. Auguri per questi primi 20 anni di grande lavoro, di trasformazione delle vite e grazie per questo impegno che quotidianamente mettete nelle vostre comunità”
Molti i temi trattati dai relatori a partire dall’intervento del prof. Giampietro Ricci, sulla storia della riabilitazione della sordità, poi a seguire le relazioni dei medici specialisti, Valeria Gambacorta, con un focus sulla epidemiologia, Ruggero Lapenna, che ha spiegato l’intervento chirurgico dell’impianto cocleare, e Egisto Molini, che ha illustrato i numeri e l’attività erogata dalla struttura di Otorino.
A conclusione della mattinata la testimonianza di Mattia Liguori, ex paziente e presidente dell’associazione FIADDA Umbria – Famiglie Italiane Associate Difesa Diritti persone Audiolose, che ha raccontato la sua esperienza personale di non udente dalla nascita e portatore di impianto cocleare.
Il prof. Giampietro Ricci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e della struttura complessa di Otorino dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e direttore della Scuola di specializzazione in Otorinolangoiatria dell’Università degli Studi di Perugia, tra i fondatori del Centro spiega: “I casi più gravi di neonati e bambini oltre che adulti vengono trattati con impianto cocleare direttamente nel nostro centro. L’impianto cocleare non è un semplice amplificatore di suoni, come la protesi acustica convenzionale, ma è un vero e proprio orecchio elettronico costruito in laboratorio in grado di svolgere le funzioni della coclea, trasforma cioè l’energia sonora meccanica in impulsi elettrici in grado di stimolare il nervo acustico. Con l’impianto cocleare è possibile correggere sordità di ogni tipo e di ogni livello di gravità. Presso il servizio di audiologia della nostra struttura vengono effettuate circa 6.000 accertamenti audiologici l’anno, il 30% dei casi riguardanti pazienti in età pediatrica. Per fare un esempio, nel 2022 sono stati valutati 308 bambini 14 dei quali sono risultati gravemente ipoacusici, 10 dei quali umbri, 4 provenienti da fuori regione. Di essi, 4 sono stati sottoposti ad impianto cocleare, 3 umbri, 1 di fuori regione. Da allora sono stati effettuati oltre 250 interventi in pazienti di età compresa tra 1 e 84 anni, attualmente l’attività si attesta su circa 20 impianti l’anno. Il nostro centro – continua Ricci – si occupa anche della riabilitazione del paziente ipoacusico per condurlo verso una vita indipendente raggiungendo una piena integrazione sociale, scolastica, e lavorativa. Per fare diagnosi di ipoacusia e per effettuare il trattamento occorre un team multidisciplinare, che ringrazio, composto da un elevato numero di figure professionali: attualmente presso questo centro prestano servizio medici otorinolaringoiatri, tecnici audiometristi e una logopedista che lavorano in stretto collegamento con il territorio, con i vari punti nascita e con i servizi territoriali di riabilitazione. L’accesso al Centro può avvenire con la prescrizione del medico di famiglia o del pediatra”.