“Il destino degli umbri nelle mani degli umbri”: è il titolo delle proposte programmatiche della candidata Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della coalizione ‘In Cammino per l’Umbria’ che la sostiene, presentate al teatro Pavone di Perugia.
Un documento redatto con il contributo delle persone, degli amministratori locali, delle associazioni di categoria e civiche, incontrati nel cammino attraverso i 92 Comuni della regione.
Si tratta di 10 linee programmatiche così articolate: la sanità al primo punto “che deve essere pubblica e universale, partendo dalla promozione della prevenzione, secondo i principi di eguaglianza ed equità”.
Poi il lavoro “per un salario buono, il salario minimo in Regione Umbria”.
Segue l’area dedicata ai “giovani”: a loro “vanno offerte le condizioni per un concreto progetto di vita nella nostra regione, a fronte di un calo demografico e un invecchiamento della popolazione molto marcati”.
Al quarto posto l’innovazione e lo sviluppo sostenibile in un territorio dove “il Pil è in calo del 12 per cento rispetto al 2007 e i lavoratori vengono pagati il 17 per cento in meno della media nazionale”.
Un’ampia sezione è dedicata alle infrastrutture materali (trasporti) e immateriali (rete internet) per superare la storica condizione di isolamento dell’Umbria.
Le proposte di programma proseguono con il tema dell’ambiente, “per utilizzare al meglio le opportunità offerte dalla transizione ecologica”.
Quindi il welfare “per un’idea di società che abbia la persona al centro”, cultura e istruzione “per un’Umbria accessibile”.
Chiudono i valori della cooperazione, della pace e della non violenza, fondativi dell’identità regionale, e il concetto di “regione leggera” con il no all’autonomia differenziata.
«Siamo qui per proporre un grande rilancio per la nostra Umbria, vogliamo restituire una visione della regione che metteremo nero su bianco in modo organico e ampio nel nostro programma, una visione che ridia fiducia ai cittadini, innanzitutto ai nostri giovani – ha detto la candidata Presidente dell’Umbria, Stefania Proietti – l’Umbria può diventare apripista nella lotta al cambiamento climatico, che non si può negare, ma si deve combattere attraverso la prevenzione e la manutenzione, completamente assente in questi ultimi 5 anni. E diciamo questo mentre a Valencia si scava ancora nel fango».
«La fiducia nella nostra regione passa poi attraverso la giustizia sociale verso i più fragili, gli anziani, i disabili – ha proseguito Proietti – e attraverso una sanità pubblica, universalistica, accessibile a tutti. Da dopo la pandemia, la sanità regionale è scivolata sempre più in basso per la totale assenza di visione politica, di ascolto verso chi ci lavora, per la mancanza di programmazione e l’assenza di un Piano sanitario regionale. Occorre ripensare la rete ospedaliera per farla tornare efficiente per i cittadini e attrattiva per il personale medico e infermieristico. Vogliamo riportare l’Umbria dalla parte giusta della storia».
Sul palco, oltre alla candidata Presidente, Proietti, si sono avvicendati la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, e quattro relatori: Veronica Cavallucci (giovani, diritti e welfare, cultura e istruzione); Maurita Passaquieti (modello Umbria, sviluppo e difesa dell’ecosistema); Luca Tramini (infrastrutture e trasporti, cooperazione e pace); Alessia Sirci (sanità, lavoro, autonomia dfferenziata).