“Il cammino per l’Umbria” della candidata alla presidenza della Regione Stefania Proietti ha toccato in mattinata le aree interne della provincia di Terni (Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina) ed è stata l’occasione per un focus sulla qualità dei servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) di queste zone e sulla proposta di una promozione turistica e dei cammini integrata.
“L’Umbria conta ben 57 aree interne su 92 comuni che – ha affermato Stefania Proietti – nonostante la bellezza dei borghi vivono fenomeni di spopolamento più intensi del resto della regione, soprattutto dei giovani.
Dal 2018 esiste lo strumento della Snai (Strategia Nazionale per le Aree Interne) partito nel 2018 ma va intensificato con gli investimenti mirati rispettando le caratteristiche e le bellezze dei territori. L’Umbria va pensata come un grande Parco, il Parco d’Italia, per la qualità della vita e del paesaggio, ma vanno garantiti i servizi essenziali, come sanità pubblica per tutti e trasporti efficienti. La salute non è una merce di scambio, è un diritto assoluto, la mobilità tra le aree interne è indispensabile.
Le risorse vanno impiegate completamente per questi territori, e vanno destinate principalmente a sanità, infrastrutture e formazione, e ai progetti collegati che sostengono le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti locali”.
La candidata alla presidenza della Regione ha ascoltato le istanze dei cittadini e ha assicurato l’impegno “per promuovere la terra umbra che rappresenta la nostra identità, identità che dobbiamo custodire con cura e per farlo dobbiamo attuare azioni indispensabili per far rimanere i cittadini e i giovani come ad esempio asili gratuiti, voucher per i servizi, norme per i giovani talenti, fondi per la prima casa, provvedimenti per le infrastrutture digitali. Insomma bisogna costruire una rete integrata di servizi tra le comunità, a cominciare da una rete di sanità territoriale che funzioni, un sistema di servizi sociali che non lasci indietro nessuno, il rafforzamento anziché lo smantellamento dei distretti. Il problema non sono le risorse, quelle vanno intercettate, ma la realizzazione di una governance che controlli e sia al servizio dei cittadini”.