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Il personale della Polizia di Stato di Perugia, in esecuzione di un’ordinanza con cui il G.I.P. di Perugia ha disposto la sostituzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con quella più grave della custodia cautelare in carcere, ha tratto in arresto un giovane italiano, classe 2005, con precedenti di polizia in quanto inottemperante alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione nei confronti della parte offesa.

L’indagato, a causa della sua condotta molesta e minacciosa nei confronti della vittima, era stato raggiunto da un’ordinanza che disponeva:

–         la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa con divieto di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo;

–         l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo.

Tale provvedimento era stato emesso a conclusione di una precedente attività di indagine coordinata da questo Ufficio nel cui ambito veniva contestato all’indagato il reato di atti persecutori.

Il 19enne, però, nonostante la misura cautelare, nei giorni scorsi aveva continuato a contattare la ex fidanzata – anche per il tramite di un’amica in comune – e, in più di una occasione, avrebbe violato l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri, facendo scattare l’alert del braccialetto elettronico.

Per questo motivo, stante l’inadeguatezza della misura e il pericolo di reiterazione della condotta, su proposta dell’Ufficio, il G.I.P. del Tribunale di Perugia ha disposto l’aggravamento della misura cautelare in corso sostituendola con quella della custodia cautelare in carcere.

Una volta emesso il provvedimento, il personale della Squadra Mobile ha notificato l’ordinanza restrittiva all’uomo e lo ha condotto presso la Casa Circondariale di Perugia – Capanne.