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La giunta Tesei sta trasformando l’Umbria in una terra di conquista per l’industria dell’incenerimento. Le politiche messe in atto dal governo regionale a partire dal Piano rifiuti rappresentano un pericoloso passo indietro per l’ambiente e la salute dei cittadini. La recente sentenza del TAR non fa che confermare quanto denunciamo da tempo: la destra sta creando le condizioni per far diventare la nostra regione un mercato aperto per la costruzione di inceneritori.

L’approvazione del progetto per l’inceneritore di Gualdo Tadino da parte della società che in seguito alla sentenza sul ricorso presentato al Tar potrà riavviare la costruzione dell’impianto, nonostante la Regione e l’AURI avessero precedentemente negato l’autorizzazione, è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Grazie alle politiche permissive della giunta Tesei, le aziende private ora trovano terreno fertile per imporre i loro interessi, a scapito del territorio e delle comunità locali. Un segnale chiaro del fatto che va rivista completamente tutta l’organizzazione dei rifiuti in Umbria. Urge un modello nuovo basato su riciclo, riuso, massimo recupero della materia e sulla raccolta differenziata. La giunta Tesei, con il suo Piano rifiuti, ha aperto la strada a una vera e propria svendita del territorio, dove chiunque può venire a bruciare rifiuti, anche provenienti da altre regioni, senza che le istituzioni locali possano opporre alcun veto.

Il TAR ha di fatto stabilito che la Regione non può imporre limiti sulla dimensione degli impianti né escludere la possibilità di gestire rifiuti importati. Questo significa che non solo rischiamo la costruzione di inceneritori come quello di Gualdo Tadino, ma anche che i rifiuti di altre regioni potrebbero essere smaltiti sul nostro territorio. È evidente che questa giunta, anziché tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, ha scelto di incentivare un modello di gestione basato sull’incenerimento. La giunta Tesei ha abdicato al suo ruolo di difesa dell’ambiente e ha preferito spalancare le porte all’incenerimento. La destra al governo non tutela né l’ambiente né la salute pubblica, anzi, incoraggia la costruzione di impianti pericolosi, senza alcun riguardo per il futuro della nostra terra.

Non possiamo permetterci di restare in silenzio di fronte a questo disastro. L’unica soluzione è azzerare il Piano regionale dei rifiuti, escludendo l’incenerimento come metodo di chiusura del ciclo e puntando invece su politiche di riduzione, recupero e riciclo. Dobbiamo fermare immediatamente la gara AURI e ridisegnare un piano che metta al centro la sostenibilità e la salute dei cittadini. Non possiamo diventare la discarica d’Italia per il profitto di pochi.

Valentina Pococacio Movimento 5 Stelle