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La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per l’Umbria, stamani 11 ottobre, ha parificato il rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio 2023 con un’unica eccezione di tipo giuridico, rimessa al giudizio della Corte Costituzionale, relativa all’articolo 16 della legge regionale 9/98 con cui è stata istituita l’ARPA Umbria: lo comunica la Regione Umbria, precisando che, ad eccezione della parte afferente ad Arpa, il rendiconto della Regione è stato approvato dopo essere passato al vaglio del collegio dei giudici della Corte.

Alla luce della problematica sollevata anche a livello nazionale e per l’Umbria su una legge risalente a 26 anni fa, la Regione Umbria, contando su un bilancio sano e solido, aveva già deciso di agire comunque  in via prudenziale e cautelativa rispetto al rilievo del 4 luglio della Procura della Corte dei Conti, prevedendo un accantonamento cautelativo e prudenziale di 14,2 milioni di euro, pari all’importo trasferito dal fondo sanitario regionale all’Arpa.

Di conseguenza, la Regione sottolinea che il rilievo della Corte e la conseguente remissione alla Corte Costituzionale, è di carattere giuridico rispetto al contenuto di tale norma essendo garantito da parte del bilancio regionale, grazie alla sua solidità  ed ai positivi risultati ottenuti, con la costituzione del  fondo di accantonamento  il rispetto dei principi di prudenza e cautela, l’equilibrio del bilancio regionale e parimenti l’equilibrio del bilancio  della sanità regionale.