Avrebbero spacciato significativi quantitativi di droga, in particolare cocaina, in alcuni bivacchi appositamente allestiti in zone boschive nel comune di Umbertide: i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Città di Castello, con il supporto di unità cinofile specializzate dell’Arma, hanno dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Perugia, su richiesta della Procura di Perugia, nei confronti di tre indagati, di età compresa fra i 43 e 49 anni, di origini marocchina e albanese, ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Lo scorso settembre, nell’ambito della stessa attività d’indagine erano già stati raggiunti da misura cautelare, per gli stessi reati, due giovani di 24 e 23 anni, di origine marocchina.
Le indagini, avviate all’inizio dell’anno, in pochi mesi hanno permesso di scoprire, mediante servizi di osservazione e pedinamento, oltre che attività di carattere tecnico, la cessione di droga, nei boschi intorno a Umbertide.
Sono seguiti numerosi controlli da parte dei carabinieri di Città di Castello a carico degli avventori che si recavano nei luoghi individuati in tutti gli orari del giorno e della notte.
Agli acquirenti sottoposti a controllo, circa 20 persone, venivano di volte in volta sequestrate le dosi appena acquistate. Lo scorso aprile, nel corso delle medesime attività investigative, era stato arrestato un altro uomo di origine marocchina, trovato in possesso di 20 grammi di cocaina.
Nell’ambito dell’indagine sono stati identificate altre persone presumibilmente coinvolte nell’illecita attività, di origine marocchina, albanese e italiana, la cui posizione è al vaglio della Procura. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati complessivamente 50 grammi di cocaina, che venduti al dettaglio avrebbero fruttato circa 3.500 euro.
Nell’eseguire il provvedimento i militari hanno svolto una rapida ricognizione del sottobosco in cui avveniva lo spaccio, rinvenendo un piccolo accampamento – costituito da una tenda da campeggio, fornelli da campo e generi alimentari – in cui gli indagati dimoravano in attesa di spacciare la sostanza stupefacente agli acquirenti che solitamente preannunciavano il loro arrivo mediante contatti telefonici.
Il Gip del Tribunale di Perugia, in base a quanto disciplinato dalla Legge 9 agosto 2024 numero 114, la cosiddetta “Legge Nordio”, ha emesso immediatamente l’ordinanza cautelare nei confronti di due indagati (carcere in un caso e obbligo di dimora e di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria) rispetto ai quali ha ritenuto sussistente il pericolo di fuga; per altri tre ha emesso ordinanza di applicazione delle misure cautelari, per due il carcere e per un’altra posizione obbligo di dimora e di firma.
Inoltre, per tre di loro sono state avviate le procedure in materia di immigrazione clandestina, essendo privi di regolare permesso di soggiorno. (ANSA)