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Leggere oggi smisurate dichiarazioni, provenienti da ogni parte politica, sulla vicenda SOGEPU-SOGECO, dopo che per questi ultimi otto lunghi anni è calato il silenzio intorno alle decine di interrogazioni e interpellanze, appelli e richieste di accesso agli atti presentati dalla capogruppo di Castello Cambia, Emanuela Arcaleni, e dall’ex consigliere Vincenzo Bucci, fa amaramente sorridere.

Finalmente, ad arresti confermati dai magistrati per i due principali protagonisti della vicenda, l’ex amministratore pubblico Goracci e il signor Granieri di SOGECO, tutti si sono accorti dell’enorme gravità della situazione. Eppure, tantissimo abbiamo detto e scritto come consiglieri comunali fin dall’inizio del nostro mandato, richiedendo anche una commissione d’inchiesta sulla situazione gestionale di SOGEPU, ovviamente bocciata in consiglio. Negli anni sono aumentati i nostri dubbi sulle consulenze abnormi, le elargizioni a pioggia, l’incredibile situazione debitoria a fronte di introiti milionari dalla gestione della discarica. L’ex consigliere Bucci rimediò da Goracci una denuncia per diffamazione, rivelatasi del tutto infondata ma utile a silenziare la sua azione per molti mesi.

Gli attacchi verso la nostra azione sono stati molteplici, fino alle minacce di denuncia e alle offese personali, ma non ci hanno mai fatto arretrare di un passo. Oggi l’assunzione di responsabilità politica in questa vicenda non può essere più elusa. La città ha bisogno di chiarezza e di risposte: chiediamo un consiglio comunale aperto in cui questi chiarimenti vengano dati, non solo dal sindaco attuale, ma anche dall’ex sindaco e dal suo assessore all’ambiente che portò l’atto di costituzione di SOGECO in consiglio comunale a maggio 2019. Oggi, proprio la costituzione della società SOGECO, che vede la maggioranza in capo al socio privato (l’Ece di Granieri) e solo il 49% alla società pubblica SOGEPU, è sotto la lente dei magistrati. In consiglio comunale gli unici a votare contro furono i consiglieri Castello Cambia, Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci, mentre la minoranza di destra si asteneva.

Non si possono accettare strumentalizzazioni elettorali su questa vicenda, e neanche il silenzio dei protagonisti di quella stagione in cui venne modificato lo Statuto di SOGEPU per eliminare il CDA e costituire la carica di amministratore unico, assegnata a Goracci, con poteri pressochè totali. Quale controllo c’è stato su questo potere illimitato da parte dei soci pubblici, in primis il Comune di Città di Castello, e degli organi societari deputati? Con un consiglio comunale aperto l’amministrazione dovrà spiegare cosa intende fare per tutelare l’interesse pubblico e i lavoratori delle due società, definire se costituirsi parte civile nel procedimento, e chiedere gli eventuali risarcimenti e potrà riferire sugli esiti dell’assemblea straordinaria dei soci di SOGEPU che è stata annunciata.

Emanuela Arcaleni capogruppo, Roberto Colombo portavoce e Vincenzo Bucci ex consigliere Castello Cambia