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Nel mese di settembre riemerge il problema delle mense scolastiche che, nello specifico, riguarda i nuclei familiari cosiddetti “morosi”. Parliamo di tutte quelle famiglie che non sono riuscite a pagare le rette dei pasti a scuola. Genitori che ricevono avvisi dalla scuola nei quali si annuncia che il/la bambino/bambina non può più mangiare a scuola poiché la GEMOS non aveva accettato il rinnovo dell’iscrizione alla mensa. Quello che emerge dalle numerose e continue, ma soprattutto spiacevoli segnalazioni che arrivano al Co.SEC (Comitato Servizi Educativi) ci lascia senza parole e dimostrano la posizione complicata in cui si ritrovano le famiglie. Si ricorda che il tempo in cui il bambino mangia a scuola è comunque un tempo scolastico e rientra in quella che è la formazione dello studente. Non a caso nelle scuole esistono progetti di educazione alimentare. Ci troviamo d’accordo con il Co.SEC quando ricorda che nella Carta dei Servizi si trovano concetti essenziali e imprescindibili come l’uguaglianza e l’imparzialità nell’assicurare la parità di diritti per tutti gli utenti, trattando chi usufruisce della mensa con imparzialità e cortesia. Deve passare un messaggio chiaro: il pasto a scuola deve essere per tutti, anche per i figli e le figlie che hanno genitori morosi. L’assessora Viviana Altamura intervenendo lo scorso 13 settembre, poco dopo la riapertura delle scuole, aveva garantito con fermezza che nessun bambino sarebbe rimasto senza pasto. Le chiediamo di chiarire quanto prima la situazione con la GEMOS e ribadiamo che spiacevoli comunicazioni rispetto al funzionamento del servizio dovrebbero cessare quanto prima. Il Movimento 5 Stelle di Terni sarà sempre a disposizione delle famiglie e del Comitato Servizi Educativi affinché si possa quanto prima riparare ad una situazione che è assolutamente spiacevole e tutto fuorchè educativa.

Valentina Pococacio, Luca Simonetti (candidati M5S alle elezioni regionali) e Claudio Fiorelli (consigliere comunale M5S Terni)