Cerca

“Ambulatori aperti ma vuoti per assenza di personale e perché sono mancate le assunzioni e le risorse adeguate per le prestazioni aggiuntive. Intanto si comprano con soldi pubblici le prestazioni dal privato. Una scena che abbiamo già visto nelle sfavillanti case di comunità inaugurate da qualche settimana dalla destra e che si ripete in ogni realtà, l’ultima è quella degli studi di piazzale Europa, a Perugia, denunciato anche dai giornali. Una situazione desolante che, in tempi di traboccanti liste d’attesa, non rende giustizia agli umbri che hanno bisogno di curarsi e che non possono impoverirsi per farlo”. Così il consigliere regionale e segretario regionale Pd Tommaso Bori.

“Mentre si costringono i pazienti a rivolgersi al privato, che lavora a pieno ritmo e senza sosta, la promessa propagandistica di apertura nel fine settimana e la sera degli ambulatori pubblici per visite ed esami è rimasta solo su carta – dice Bori – e continuare a spacciare aperture di strutture nuove, orari extra per le realtà esistenti, senza un serio piano di assunzioni e lo stanziamento di risorse per gli straordinari, è una presa in giro inaccettabile. I pazienti che aspettano da mesi per effettuare un’esame sono stati o dirottati dal privato acquistando 43mila prestazioni, o hanno saltato la fila alleggerendo il loro portafoglio (chi può). La strada da intraprendere, come abbiamo intenzione di fare, è un piano di assunzioni straordinario per il pubblico, che allarghi la fruibilità delle strutture, garantendo però turni equi e retribuzioni adeguate per i professionisti che, in questo modo, torneranno ad interessarsi alla nostra sanità piuttosto che scappare nelle altre regioni o fuori Italia”