Donatella Tesei dovrebbe chiarire se condivide le dichiarazioni del suo nuovo alleato, Stefano Bandecchi, riguardo le donne e gli uomini delle forze dell’ordine, accusati ingiustamente per aver svolto semplicemente il loro dovere. Non è accettabile che una persona indagata, invece di dimostrare le proprie ragioni nelle sedi opportune, sollevi dubbi sull’operato di chi sta facendo il proprio lavoro per accertare i fatti.
Ci piacerebbe sapere con quale coerenza, da oggi in poi, esponenti della Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si ergeranno a difensori dei diritti delle persone in divisa, dopo aver chiesto ad Alternativa Popolare di unirsi al loro percorso. Allo stesso tempo, la governatrice dell’Umbria dovrebbe chiarire se condivide l’opinione di Bandecchi, secondo il quale i giornalisti fanno “un lavoro di merda”. Ci chiediamo se la Tesei voglia esportare il “modello Terni” in tutta la regione, un modello dove il dibattito democratico viene soffocato e il contraddittorio interno ed esterno all’amministrazione cittadina è annichilito tramite urla, insulti e provocazioni.
Come MoVimento 5 Stelle, esprimiamo massima solidarietà alle persone che stanno subendo attacchi vergognosi da parte di questo individuo. Al di là delle differenze politiche, delle contraddizioni e della retorica insita in ogni coalizione, l’apertura del centrodestra a Bandecchi rappresenta un tentativo pericoloso di legittimare comportamenti inaccettabili, fuori dalle regole della convivenza civile. Questo è un atto di irresponsabilità vergognoso, che dimostra come la paura di perdere il potere porti a compromessi inaccettabili.
Valentina Pococacio e Luca Simonetti – Candidati alle elezioni regionali Movimento 5 Stelle