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Ha fatto tappa in Umbria la campagna nazionale di assemblee della Fiom Cgil con le delegate e i delegati metalmeccanici di tutti i posti di lavoro. A Todi, la Fiom di Perugia e quella di Terni hanno incontrato e ascoltato la voce delle tute blu umbre, affrontando non solo lo stato delle trattative per i rinnovi dei contratti nazionale dei metalmeccanici, la situazione industriale, occupazionale e sindacale della regione, ma anche il nodo dell’autonomia differenziata.
“Per i metalmeccanici i rinnovi di tutti i Ccnl, a partire da quello di Federmeccanica/Assistal e degli artigiani, sono una priorità per garantire aumenti salariali, contrasto alla precarietà, riduzione degli orari, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – spiegano Alessandro Rampiconi e Maro Bizzarri, segretari generali della Fiom Cgil di Terni e di Perugia – Contrastare la crisi con il rilancio degli investimenti e governare con scelte di politica industriale la transizione tecnologica, digitale ed ambientale per scongiurare i licenziamenti e la perdita di capacità produttiva installata, queste sono le richieste che avanziamo al sistema delle imprese e al governo per garantire la continuità lavorativa, il salario e i diritti dei lavoratori”.
A Todi, accanto ai tanti interventi di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici, hanno portato un contributo al dibattito anche le rappresentanti dei sindacati della scuola (Moira Rosi per la Flc Cgil) e del pubblico impiego (Desiree Marchetti per la Fp Cgil), oltre ai segretari delle Camere del Lavoro di Perugia e Terni, Simone Pampanelli e Claudio Cipolla, e alla segretaria generale della Cgil dell’Umbria, Maria Rita Paggio. A concludere il dibattito Loris Scarpa, coordinatore nazionale Siderurgia per la Fiom Cgil nazionale. “Come Fiom abbiamo chiamato questa campagna di assemblee regionali ‘Uniti per la dignità” – ha sottolineato Scarpa – perché i metalmeccanici non si possono spezzare. Abbiamo il rinnovo del contratto nazionale e soprattutto siamo impegnati per la salvaguardia dell’industria nazionale, così come nelle campagne referendarie su lavoro e autonomia differenziata. Quindi, in queste assemblee poniamo al centro la necessità di una mobilitazione generale di tutta la categoria”.