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Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi ha inviato una lettera di sollecitazioni sull’accordo di programma per Ast ai ministeri delle Imprese e dell’Energia. Una missiva per conoscenza alla regione dell’Umbria.

“In virtù della mancanza assoluta di qualsiasi notizia sull’attuale stato dell’arte dell’Accordo di Programma, che ricopre notevole rilievo per il tessuto economico del territorio ternano e della Regione Umbria, dopo avere ascoltato il pensiero dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Territoriali ed anche avvertito l’emergere di un malessere espresso da alcune associazioni datoriali, si ritiene assolutamente necessaria la convocazione di un tavolo per fare chiarezza sull’argomento.
Si porta a conoscenza dei ministeri interessati che, nel frattempo, l’Amministrazione comunale si sta adoperando in una forte collaborazione con il gruppo Arvedi per rendere ambientalmente sostenibile la produzione di acciaio, attraverso accordi ed interlocuzioni costanti, sia con le società interessate, sia con la cittadinanza e il Comitato costituito dalla comunità che vive a ridosso della fabbrica.
L’equilibrio che si sta cercando di mantenere produrrà i suoi effetti complessivi solo se saranno effettuati gli investimenti previsti nella fase di preparazione dell’accordo stesso mentre qualsiasi eventuale ridimensionamento del piano industriale e delle attività previste, metterebbe di nuovo in crisi il progetto di ambientalizzazione della città nel suo complesso, su cui si stanno investendo ingenti risorse  economiche ed intellettuali,  che traghetterebbero la città di Terni verso il Futuro Green”.

Aggiunge l’assessore allo Sviluppo Economico Sergio Cardinali. “Il sindaco Bandecchi si è mosso rapidamente. L’azione portatata avanti in questi giorni dal Comune di Terni ha evidenziato il problema dei costi energetici così come denunciato anche dal gruppo Arvedi con iniziative pubbliche. Ancora più significativo il fermo della produzione a caodo per una settimana e la richiesta della cassa integrazione per 200 lavoratori.
C’è il rischio che tutto ciò sia il preludio della chiusura dei forni di fusione, lasciando spazio ai semilavorati in arrivo dall’India, una ipotesi sciagurata per l’integrità produttiva del polo siderurgico di Terni.
Anche la presidente Tesei si attivi subito nei confronti del ministro Urso per la convocazione del tavolo nazionale e smetta di fare false promesse ai lavoratori e ai Ternani tutti”.