L’ordinanza della presidente della giunta regionale n.1 del 26 luglio 2024, che vieta il lavoro dalle 12.30 alle 16 nei giorni in cui il rischio di esposizione al caldo è alto, si applica esclusivamente ai lavoratori agricoli, florovivaistici e edili. Tuttavia, i rischi per l’esposizione al calore non riguarda solo queste categorie. Numerosi lavoratori di altri settori, come quelli impiegati nell’industria ma che operano al di fuori dei capannoni (solo a titolo di esempio chi lavora nei parchi rottami e nel movimento materiali all’aperto) o nella manutenzione e la fornitura di servizi pubblici che non rientrano nelle categorie elencati dall’ordinanza sono quotidianamente esposti a condizioni climatiche estreme. Non solo, secondo quanto illustrato nell’informativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulle “indicazioni per la gestione dei lavoratori esposti alle elevate temperature nel periodo estivo” sarebbero da considerare a rischio anche tutti quei lavoratori che operano in edifici scarsamente raffreddati o in ambienti con elevata produzione di calore industriale che svolgono lavori fisici pesanti o devono utilizzare DPI in condizioni di caldo estremo. È necessario che la tutela della salute sul luogo di lavoro venga estesa a tutte le categorie realmente a rischio.
Infine non possiamo non stigmatizzare come, nel giustificare l’ordinanza per l’emergenza caldo il centrodestra umbro continui a perpetrare la sua propaganda negazionista. Nelle premesse dell’atto si fa infatti riferimento ad un innalzamento delle temperature “tipico” della presente stagione che rende rischioso lo svolgimento dell’attività lavorativa. Anziché rimboccarsi le maniche e considerare l’adattamento al cambiamento climatico come elemento centrale dell’azione politica in tutti gli ambiti di azione della pianificazione e della programmazione regionale, si cerca ancora di negare il cambiamento climatico per strizzare l’occhio a complottisti e negazionisti.
Pertanto annunciamo la presentazione di una mozione in consiglio regionale chiedendo alla giunta di attivarsi fin da subito per l’estensione dell’ordinanza a tutte le tipologie di lavoratori esposti ai rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature, indoor e outdoor, così come individuati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nelle more, visto che l’atto non potrà essere discusso entro breve termine, chiediamo alla presidente Tesei che l’ordinanza venga rivista e ampliata per includere le suddette categorie, assicurando che nessuno venga lasciato indietro.
Thomas De Luca
MoVimento 5 Stelle