L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’interrogazione dal titolo “aggiornamento delle misure di contrasto alla peste suina africana in Umbria a seguito delle recenti novità normative in materia”, presentata da Manuela Puletti (Lega).
Illustrando l’atto in Aula Puletti ha sottolineato come il provvedimento interroga la Giunta per “conoscere le modalità e le tempistiche con cui intende mettere in campo tutte le attività necessarie per prevenire fattivamente l’eventuale infezione di peste suina africana in Umbria. Si tratta di una malattia virale, in Italia dal 2020, che ha acceso focolai lungo la penisola, sia negli allevamenti domestici che nei cinghiali. Il virus si diffonde per contatto diretto tra animali, causando forti restrizioni nella commercializzazione di carni provenienti dalle zone dichiarate infette, con una ricaduta economica negativa sulle imprese coinvolte. L’Umbria ad aprile 2024 ha approvato il Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2024 per la peste suina africana, che contiene provvedimenti per il monitoraggio ed il controllo degli oltre quattromila seicento allevamenti di suini e cinghiali presenti. Inoltre sono stati individuati alcuni comuni umbri dove il rischio di infezione di Psa è molto elevato. Aree estremamente critiche sono quelle di Assisi, Perugia, Gubbio e Castiglion del Lago mentre a rischio medio risultano i territori di Cannara, Marsciano, Bettona, Spoleto, Città di Castello e Narni. Il commissario straordinario per la Psa Caputo ha esortato tutte le Regioni a fare uno sforzo per raggiungere gli obiettivi, soprattutto quelli sul numero di capi da abbattere prefissati, che per l’Umbria nel 2024 dovrebbero essere oltre quarantaquattromila. Viste le novità normative, sarebbe opportuno per l’esecutivo regionale proseguire con maggiore tempestività nell’azione di contrasto alla peste suina africana, rafforzando non solamente le misure preventive ma anche quelle sul campo per eradicare il problema, mediante un’attività di prelievo venatorio più ampia, che tuteli salute pubblica e le imprese agricole, che si dedicano alla lavorazione delle carni suine umbre, autentico fiore all’occhiello della nostra gastronomia regionale”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “la Regione sta facendo tutto quello di sua competenza per risolvere il problema. Con l’aggiornamento del piano regionale per la specie cinghiale e l’individuazione degli interventi urgenti per l’eradicazione della peste suina, vengono definite, tra le altre cose, le modalità di prelievo venatorio. L’Ispra ha mosso critiche in apparente contrasto con l’eradicazione della peste suina africana. Per questo abbiamo sottoposto il piano al commissario straordinario per capire come muoversi. Proprio ieri il commissario ci ha risposto ed ha espresso parere favorevole al nostro piano, estendendo la caccia al cinghiale fino al 28 febbraio”.
Nella sua replica Puletti ha ringraziato “l’assessore Coletto e l’assessore Morroni per aver lavorato insieme ed essere riusciti ad arrivare ad un piano regionale che risponde alle esigenze degli agricoltori. Che proprio oggi, davanti a Palazzo Cesaroni, stanno manifestando per il loro futuro, con legittime richieste a partire dalla tutela delle loro culture dalla devastazione dei cinghiali. In più occasioni hanno sollevato il timore che la peste suina possa arrivare anche in Umbria. Hanno bisogno di risposte, che sono arrivate oggi. Grazie quindi ai due assessorati per essere arrivati a dare queste risposte che servono agli agricoltori e per aver lavorato insieme per mettere a terra il piano per il contrasto della peste suina africana”.