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Circa 18% delle famiglie con minori a Perugia vive sotto la soglia della povertà relativa. Questo vuol dire che circa 4 mila tra bambini e giovani nel capoluogo di regione hanno difficoltà ad accedere a servizi essenziali, a vedersi garantire cure sanitarie adeguate e sono a rischio o già stanno vivendo in uno stato di esclusione sociale. Il terzo mondo, quello degli spot delle ONG in televisione, in realtà è molto più vicino a noi di quanto si pensi. Anche nei quartieri di Perugia.

Poi ci sono i minori in povertà assoluta, che fino alla soppressione da parte del governo Meloni del Reddito di cittadinanza (oltre 1200 nuclei familiari a Perugia) potevano beneficiare di una rete di protezione sociale in grado di garantire la sopravvivenza alle loro famiglie. Diritto che invece oggi è stato trasformato in beneficenza, delegato al volontariato come quello del Centro di ascolto della Caritas diocesana di Perugia che anche nel 2023 continua a registrare un forte aumento degli accessi (+9,2% rispetto all’anno precedente).

Dati che dovrebbero metterci spavento. È forse per questo che la destra ha pensato bene di occuparsi solo ed esclusivamente di diritti civili in questa campagna elettorale. Entrare nelle nostre vite, nelle nostre camere da letto, nella libertà individuale di ognuno di noi decidendo per noi chi possiamo amare. I bambini possono pure soffrire di denutrizione e dormire in auto, con genitori assenti che lavorano tutto il giorno per 300 euro e costretti a rinunciare a cure adeguate per i loro figli. L’unica cosa che conta per la destra è che questi genitori non siano dello stesso sesso.

Nel programma di Vittoria Ferdinandi c’è solo il contrasto alla discriminazione e l’educazione al rispetto. Gli esponenti della destra che in queste ore stanno diffondendo fake news dovrebbero spiegarci cosa intendono quando si pongono in antitesi con questo. Vuol dire che la destra è favorevole a liberalizzare la discriminazione? Vuol dire che la destra intende strappare dei bambini alle loro famiglie, privando questi minori dei loro diritti di cittadinanza? Volete che nelle scuole, nelle strade, nei luoghi di lavoro si facciano liberamente violenze fisiche e psicologiche contro gli omosessuali?

Stiamo parlando della stessa destra che il giorno dopo l’assalto di Capitol Hill inneggiava allo sciamano di QAnon e oggi vuole portare a Perugia quelle pericolose teorie estremiste. Le “teorie gender” sono deliranti bufale che non rientrano in alcun modo con le competenze di un comune. Sono l’ultimo disperato tentativo di mobilitare alle urne una parte dell’elettorato attraverso la paura e l’odio sociale.

Nel programma di Vittoria Ferdinandi non c’è alcuna traccia di tutto questo. C’è solo la volontà politica di permettere ai giovani di costruirsi un ruolo sociale diventando protagonisti a prescindere dalle loro scelte e da chi decidono di amare. Perché sono loro che in futuro dovranno vivere e fare i conti con le scelte di oggi. Non solo trasformeremo la diversità in ricchezza, metteremo a disposizione anche canali istituzionali per fare in modo che chiunque trovi nell’amministrazione comunale la possibilità di fare parte dell’anima di Perugia.

Thomas De Luca coordinatore regionale M5S Umbria