Un sindaco che non vive a Terni, forse, ha oggettive difficoltà a comprendere che se il centro della città non è ancora finito del tutto in mano a sbandati e spacciatori, è anche merito di quelle attività commerciali che riescono a tenere vive e illuminate le vie. Eppure, ogni volta che le amministrazioni comunali si approcciano a questo settore lo fanno sempre in ottica coercitiva e sanzionatoria. Non fa eccezione la giunta Bandecchi che, in attesa di scrivere un nuovo regolamento, ci tiene ad inasprire le sanzioni per quelle attività che oltre a pagare tasse tra le più alte d’Italia e subire furti a raffica in una città allo sbando, devono pure temere di vedersi chiudere il locale per qualche decibel di musica in più o per non aver guardato l’orologio sforando di pochi minuti le attività. L’ultima ordinanza firmata dal sindaco Bandecchi, infatti, amplia le sanzioni fino ad arrivare alla chiusura del locale in caso di reiterazione della violazione. Le nuove regole del sindaco-imprenditore, stessi orari ma multe più salate, paradossalmente penalizzano proprio gli imprenditori della movida. È arrivato il momento che l’amministrazione comunale inizi a relazionarsi con i gestori dei locali in modo collaborativo e ponendosi come strumento di sostegno alle iniziative di chi faticosamente cerca di tenere viva questa città. Quelle persone che hanno ancora il coraggio di fare impresa nonostante a Terni persistano ancora gli interventi spot e l’assenza strutturale di politiche mirate verso il commercio che non viene compensata da eventi e flussi turistici costanti. Per questo riteniamo che l’atteggiamento della giunta Bandecchi nei confronti degli imprenditori del settore non sia rispettoso di chi faticosamente paga tasse salatissime nella più totale assenza di servizi. Un atteggiamento che non esitiamo a definire vessatorio e che rischia solo di avvelenare il clima e il conflitto atavico che si consuma tra residenti e attività commerciali. L’amministrazione ha il dovere in primis di porsi a mediazione tra le varie esigenze della città, con spirito di servizio per scongiurare l’ulteriore impoverimento del tessuto economico, altrimenti le uniche insegne che continueranno a prosperare saranno quelle dei distributori automatici in strade desolate. Non vogliamo che dalla movida si passi in fretta alla mala vida.
Gruppo territoriale Movimento 5 Stelle Terni