Oggi si è consumato l’imbarazzante teatrino di un sindaco che non ha alcuna intenzione di lasciare il consiglio comunale. Fa troppo comodo a Stefano Bandecchi tale palcoscenico per la sua auspicata ascesa alla politica nazionale. Inevitabilmente, il ritiro delle dimissioni sarà l’ultimo patetico atto di questa commedia. Una finta clamorosa per giocare d’anticipo sul malumore e le potenziali dimissioni di chi, dentro Alternativa Popolare, non sopporta più il clima che il vicesindaco Corridore sta creando in città e nel partito. Una pantomima consumata con l’ennesima umiliazione per i consiglieri comunali di maggioranza e per gli assessori, usati come carne da cannone e ora costretti a firmare una lettera di supplica per chiedere perdono al proprio leader dopo essere stati presi a pesci in faccia.
La commedia bandecchiana ha assunto contorni farseschi quando i cittadini sono stati cacciati fuori dal consiglio comunale. Un’immagine mai vista quella dei vigili urbani messi a piantonare le porte di Palazzo Spada per non consentire l’accesso a nessuno. Negli ultimi anni non sono mancate in consiglio comunale aspre contestazioni da parte dei cittadini nei confronti delle varie amministrazioni comunali. Non sono mancati presidi, provocazioni, grida, cartelli e occupazioni. Durante il confronto con Leopoldo Di Girolamo ci furono feroci contestazioni verso l’ex sindaco. Pure il suo successore Leonardo Latini subì dure proteste dell’aula. Eppure mai i cittadini furono definiti ospiti. Piuttosto i predecessori di Bandecchi mettevano la faccia garantendo il diritto dei ternani di assistere alle sedute del consiglio comunale. Quello che è successo oggi rappresenta quindi un precedente gravissimo, segno di grande debolezza e assenza di attributi del sindaco. Dietro le offese e le minacce, Bandecchi probabilmente nasconde solo una grande insicurezza e incapacità di reggere il contraddittorio.
Solo Bandecchi e i suoi sodali hanno paura del popolo, forse iniziano a comprendere che sono sempre di più i cittadini stanchi di assistere ai loro giochetti e alle loro forzature istituzionali a scapito di una città che rischia di tornare di nuovo in dissesto. Non si vedono né progetti né investitori e le uniche cose portate avanti sono possibili grazie ai fondi reperiti dal governo Conte tramite PNRR. Il taglio dell’erba e la sistemazione del manto stradale viene fatta tagliando le risorse delle persone con disabilità. Una catastrofe da cui prima o poi sindaco e vicesindaco fuggiranno, lasciando il conto a chi sta mettendo la faccia per loro.
Thomas De Luca coordinatore regionale M5S Umbria
Fabio Moscioni coordinatore provinciale M5S Terni
Claudio Fiorelli consigliere comunale M5S Terni
Luca Simonetti referente gruppo territoriale M5S Terni
Bandecchi ai ternani presenti in consiglio comunale “Qui siete miei ospiti” e scoppia il caos