“Lo stupro su una donna non è un giro di parole. Lo stupro su una donna è un rapporto sessuale senza consenso e come tale dovrebbe essere punito come un reato, anche a livello europeo. Invece no, lo stupro non è considerato un reato europeo. E’ una vergogna che, dopo un lungo braccio di ferro tra gli Stati, nel testo della direttiva contro la violenza sulle donne approvato dopo l’accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento Ue, si faccia riferimento allo stupro come ‘sesso senza consenso’ ma ci si fermi qui, senza arrivare a definire lo stupro come reato a livello europeo, cosa che avrebbe reso l’Ue legalmente competente a trattare questi casi con il rischio, per gli Stati membri, di incorrere nella procedura di infrazione in caso di mancato rispetto della direttiva”. Lo dichiara la consigliera regionale Donatella Porzi (Misto).
“Invece no. Ci dobbiamo accontentare – evidenzia Porzi – del fatto che nel testo si obblighino gli Stati membri a sensibilizzare l’opinione pubblica a considerare il sesso non consensuale come reato e che siano stati fatti alcuni passi in avanti con l’introduzione di norme a livello europeo sulla criminalizzazione di alcune forme di violenza di genere come la mutilazione genitale femminile, una serie di violenze informatiche, la condivisione non consensuale di materiale intimo, stalking, molestie, incitamento alla violenza o all’odio basati sul sesso o sul genere della vittima, affrontando anche il problema delle poche denunce di violenza contro le donne e violenza domestica con l’introduzione di procedure mirate che chiedono agli Stati servizi dedicati. Purtroppo l’Europa ha dimostrato di essere ancora disgregata su questioni fondamentali come quella del contrasto alla violenza sulle donne, che la diversità ideologica continua ad essere un freno alla tutela di alcuni diritti sui quali dovrebbero convergere le energie di tutti gli Stati membri. Come rappresentante del Comitato europeo delle regioni e relatrice di un parere in Europa per fermare la violenza di genere – conclude Donatella Porzi – ritengo che questo sia un fallimento politico. Abbiamo perso un’occasione per varare un testo davvero attuativo della Convenzione di Istanbul. E ritengo che l’Italia, favorevole all’introduzione del reato, debba continuare nel suo lavoro cercando di portare anche gli altri paesi su queste posizioni”.