Carissima Federica,
stante la tua richiesta volta a conoscere il pensiero delle Donne di AP, ci siamo incontrate, in una assolata domenica mattina, per replicare, con piacere, facendo conoscere a Te, ed a tutta Sinistra Italiana o, comunque, a chi avesse ancora dubbi in merito, il nostro pensiero al riguardo.
Sommessamente osserviamo, innanzitutto, che è difficile parlare, conoscere e riconoscere fenomeni e atteggiamenti di cui non si sa nemmeno scrivere. “Misogeno”, se di quello vogliamo parlare, si scrive misogino! La radice “ghiunos” (gino) è altro rispetto a “ghenesis” (gene).
Confidiamo che Tu possa, nella Vostra dichiarata bontà, rilevare che anche le Donne di AP non sono poi così cattive, nella misura in cui abbiamo deciso di regalarVi il Vostro momento di visibilità. Dal “cogito ergo sum” al “parlo male di Bandecchi dunque esisto” è un attimo!
Ci duole, Federica cara, doverti dare una delusione ma noi, umbre quanto Voi, non conosciamo Elisabetta, l’abbiamo conosciuta solo quando si è resa protagonista di un intervento, alla Camera, a dir poco discutibile dal quale l’unica raggelante verità che emerge è relativa alla morte della democrazia, che si deve bypassare “al di là del voto dei cittadini…” quando non è funzionale o solo confacente al sistema. Bandecchi non piace al sistema e quindi deve intervenire la scure della censura. Ritorno al medioevo, o “peggio”?
D’altronde cosa ci dovremmo aspettare da chi, graniticamente identificata sulla stampa come, umbra “moglie di..” “ha fatto molto discutere” (fonte Repubblica) per la candidatura “blindata” nei remoti collegi di Brisindisi-Taranto e Lecce, alle spalle dell’Onorevole Sumahoro?
Rispetto alla fantasiosa ricostruzione della trasmissione televisiva con la presenza della Onorevole Orrico, che, negli ultimi sei anni, non sale agli onori delle cronache per la brillantezza della sua performance in Parlamento ma solo per aver incontrato Bandecchi, riteniamo che non ci sia stata alcuna aggressione. Di converso, emerge evidente il tentativo, avallato dal conduttore, di interrompere continuamente l’intervento del nostro Segretario nazionale, impedendogli, come in tante altre occasioni, di esprimere il proprio pensiero. Siamo noi che attendiamo delle scuse.
Vedi Federica, anche noi “ci teniamo” a far sapere che la candidatura di Riccardo Corridore alle Regionali è stata discussa e votata democraticamente, dall’intero partito, con la differenza che la percentuale a suo favore è stata pari al 100%!
E no, Federica, non ci fai bella figura a definire Riccardo Corridore uno sprovveduto, se per opera sua, alle ultime amministrative, siete usciti dai radar, sprofondando nell’oblio. Sei segretaria di Sinistra Italiana Terni e Componente Direzione Nazionale!
A questo punto, però – ed ora seriamente – vogliamo esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a Stefano Bandecchi e Riccardo Corridore, per gli attacchi che continuano a subire da una violenta e strumentale mistificazione mediatica, rinnovando la nostra stima e la fiducia incondizionata che ci legano a Loro come Uomini, prima che come esponenti politici, del partito a cui apparteniamo AP. Partito nel quale ognuna di noi è libera si esprimersi, di confrontarsi, di crescere, di autodeterminarsi, certa del sostegno e della guida che, ad ogni necessità, troverà in Loro.
Misogino, dicevamo, si scrive misogino ma, nel rispetto di tutte le donne, non si strumentalizza la misoginia e la violenza di genere solo per finalità elettorali. Le donne di AP esprimono la più sentita vicinanza a tutte quelle donne che sono realmente vittime di comportamenti ed azioni misogini e violenti.
Le consigliere, le assessore e la presidente del consiglio comunale.