Il Consiglio regionale dell’Umbria ha votato l’aumento, pari al 5,5,- 8%, dei vitalizi per i consiglieri, secondo quanto ha riferito il Fatto Quotidiano.
Ha cioè adeguato i vitalizi all’inflazione.
Peccato che questo valga solamente per i consiglieri e non per milioni di salariati o pensionati.
Chi ha votato questo ennesimo regalo a chi è già privilegiato, ha dimenticato
• Che da circa trent’anni un orrendo accordo governo/padronato/sindacati ha cancellato la scala mobile, cioè l’adeguamento automatico di salari e pensioni all’aumento del costo della vita
• Che l’inflazione al 12% sta peggiorando le condizioni di vita di gran parte della popolazione
• Che gli indici di povertà assoluta e relativa riguardano aree e settori sempre più ampi del nostro paese
• Che mentre i prezzi esplodono e la speculazione trionfa, salari e pensioni sono bloccati da anni e i contratti non vengono rinnovati.
Aggiungiamo il fatto che il governo ha tagliato reddito di cittadinanza a indigenti.
Le scelte del Consiglio regionale, targato Tesei, sono un affronto per centinaia di migliaia di cittadini e cittadine.
Accrescono ancora il distacco rispetto alla politica di “palazzo” e verso un ceto politico che garantisce e accresce i propri privilegi.
E’ assurdo poi, che questi signori, dall’alto dei loro scranni e dei loro privilegi, frignino per le basse percentuali di elettori e per la crescente sfiducia verso i partiti e la politica.
Andrea Ferroni, Segretario provinciale Perugia Partito della Rifondazione Comunista
Lorenzo Carletti, Segretario provinciale Terni Partito della Rifondazione Comunista