Il Nucleo di polizia economico-finanziaria e il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della guardia di finanza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip di Perugia nei confronti di imprenditori, professionisti e società operanti sull’intero territorio provinciale, ritenuti responsabili, a vario titolo, del trasferimento fraudolento di valori, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio, ricettazione, indebita percezione di erogazioni pubbliche, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Disposta la custodia in carcere per un imprenditore di origine calabrese e per un consulente del lavoro, i domiciliari per un altro imprenditore edile originario sempre della Calabria indagato per intestazione fittizia ed indebita percezione di erogazioni pubbliche e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di sette persone, a vario titolo, coinvolte.
Con lo stesso provvedimento è stato disposto, infine, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del capitale sociale e del compendio aziendale di sei imprese, di immobili auto e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre un milione di euro.
Le complesse indagini, avviate nel 2020 e coordinate dalla Procura del capoluogo umbro, con l’impiego delle più avanzate tecniche di investigazione, unitamente ad appostamenti, pedinamenti, esame di documentazione contabile, amministrativa e finanziaria hanno consentito di delineare quello che è ritenuto un articolato quadro indiziario in relazione a plurimi casi di intestazioni fittizie di quote societarie ed immobili, di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e di reimpiego dei connessi proventi illeciti, riconducibili a soggetti già gravati da precedenti penali o di polizia per associazione mafiosa o destinatari di misure di prevenzione.