“Abbiamo dato agli umbri uno strumento per incalzare chi siede nelle istituzioni. Avevamo proposto il test obbligatorio, ma non è stato possibile. Adesso tocca ai cittadini pretendere risposte e trasparenza”. Così il portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Thomas De Luca, dopo l’approvazione dell’emendamento che istituisce, per la prima volta in Italia, la possibilità del test antidroga su base volontaria per i politici locali.
L’assemblea legislativa dell’Umbria ha votato l’emendamento presentato dal consigliere del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, inserito nella legge regionale sulla “Giornata contro la droga” che renderà possibile per la prima volta in Italia l’effettuazione del test antidroga ai politici locali: presidente della Regione; consiglieri regionali e assessori regionali; presidente della provincia e consiglieri provinciali; sindaci, consiglieri comunali e assessori comunali. Il test sarà possibile su base volontaria in appositi spazi organizzati in collaborazione con il sistema sanitario regionale.
“Grazie al Movimento 5 Stelle Umbria sarà possibile per la prima volta in Italia effettuare il test antidroga ai politici eletti e nominati nei vari livelli istituzionali – dichiara Thomas De Luca – non è stato facile arrivare a questo risultato a causa dell’ostruzionismo di una parte della maggioranza di centrodestra che ha provato in tutti i modi ad ostacolare la proposta di un test che, ricordiamo, è su base volontaria. Si tratta comunque di un grandissimo segnale verso i cittadini. Abbiamo dato agli umbri un grande strumento per incalzare i propri rappresentanti, pretendere risposte e trasparenza da chi siede nelle istituzioni”.
“Un risultato che squarcia il velo di ipocrisia di chi pensa che la lotta alle dipendenze possa essere fatta senza dare l’esempio, ma solo con semplici azioni di repressione – prosegue De Luca – quella delle dipendenze è una materia complessa, purtroppo la nostra regione continua ad essere ai vertici a livello nazionale delle morti per overdose, nonostante il lavoro di grandi professionisti che in Umbria operano su questo fronte. E’ inaccettabile che in Umbria la politica di contrasto alle dipendenze sia basata solo sui cani poliziotto nelle scuole. Le risorse messe in campo dalle ultime giunte sono state quasi tutte assorbite dai percorsi collegati alle comunità terapeutiche, riducendo enormemente le politiche di riduzione del danno”.