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“La Lega è un partito che ha rinnegato i suoi valori, la sua identità, oltre ai suoi impegni con i cittadini. Un partito dove in Umbria prevale l’arroganza, l’esclusione, i personalismi e dove se non sei una persona allineata ai vertici regionali, vieni allontanato ed escluso. Per questi motivi ho deciso di protocollare le dimissioni dal gruppo regionale della Lega e di darne dovuta comunicazione al partito”: il consigliere regionale Francesca Peppucci annuncia così la sua uscita dalla Lega.

“Una decisione sofferta – scrive – ma ormai inevitabile, un’uscita formale che non è altro che lo specchio di una esclusione totale dalle scelte e dalle dinamiche del partito e dal gruppo regionale. Mi sono iscritta alla Lega Nord nel 2016, prima del boom della Lega e prima che tanti iniziassero a salire sul carro del vincitore; pertanto non mi spaventano percentuali basse a cui è destinata la Lega. Ma se i personalismi prevalgono sui principi base e se viene meno il patto assunto con i cittadini, allora non posso che fare un passo indietro. La Lega sta affrontando un momento difficile a livello nazionale per scelte poco chiare e comprensibili, decisioni che hanno tradito gli elettori. Questo è il prezzo che si paga e che paghiamo anche in Umbria, a causa di una classe dirigente partitica prepotente, dove le scelte vengono assunte per convenienza personale, dove chi esprime il proprio pensiero è inevitabilmente allontanato e spinto ad abbandonare il partito. Un movimento dove tutti sono contro tutti, dove non c’è più lo spirito di squadra che ha fatto grande la Lega. Anche se apparentemente in Umbria si prova a dare un senso di unione, perfino tra i vertici del partito le maldicenze sono all’ordine del giorno. Per di più, invece di cercare di capire quali sono gli errori commessi, che hanno portato a una evidente perdita di consenso e una rottura interna al partito, si continua a cercare il colpevole verso altre forze politiche, verso le scelte della Giunta regionale e verso chiunque sia in contrasto con la linea del partito o meglio del Segretario regionale”.

“Non mi ritrovo – continua – in un gruppo consiliare che di fatto non ha una guida, dove non c’è democrazia interna e discussione, dove manca una progettualità e dove non tutti sono messi sullo stesso piano, ma ci sono evidenti preferenze. Non mi ritrovo in un partito che ha perso la sua identità, che ha combattuto il vecchio modo di fare politica, ma che alla fine si sta comportando allo stesso modo di chi ci ha preceduto. Un movimento nelle cui sezioni vengono convocate riunioni per screditare addirittura gli stessi componenti del partito e non per parlare dei problemi del territorio. Un partito dove si arriva anche al personale pur di attaccarti e screditarti. La goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai pieno, è l’accusa che mi ha rivolto il segretario regionale Caparvi di ‘non aver messo la faccia’ alle comunali di Todi, quando per primo sa che la decisione di non candidarmi è stata una scelta ponderata legata alla mia condizione personale di salute. La Lega che per prima si è battuta per la difesa delle persone più fragili e con disabilità, oggi mi rimprovera. Se questa è la posizione del partito, io non posso restare un giorno in più”.

“Certo è – prosegue – che sulla situazione di Todi per il mancato risultato, la segreteria regionale dovrà trovare un colpevole così come in tante altre questioni, senza però ammettere le tante decisioni sbagliate che sono state commesse solo per antipatie personali. Mi sono candidata e ci ho messo la faccia perché non accettavo un certo sistema, pertanto non intendo essere complice, né intendo cambiare la mia persona per gli interessi di chi vuole tutelare la propria posizione. Ho una dignità come rappresentante delle istituzioni e come persona, più volte calpestata in questi due anni. Non intendo entrare nei casi particolari, ma ho il dovere di completare questo percorso a testa alta, rispettando l’impegno che ho assunto con gli umbri che ho l’onore di rappresentare in Regione Umbria. Ho comunicato alla presidente Tesei la mia decisione e nei prossimi giorni avrò modo di confrontarmi con lei personalmente. Nonostante questa scelta – conclude – non mancherà il mio sostegno al lavoro che con fatica e impegno la governatrice sta portando avanti”.