Ammodernare e rendere efficiente il comparto agricolo regionale. Favorire uno sviluppo rurale intenso. Ma anche lavorare per affrontare le emergenze attuali, senza perdere di vista gli obiettivi che il settore primario umbro sta raggiungendo grazie ai fondi europei. Di questo e di molto altro – a cominciare dai numeri relativi agli impegni di spesa e ai pagamenti effettuati – si è parlato durante la seduta annuale del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2014-2020, appuntamento che si è svolto nell’Aula magna di Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia.
Un incontro, quello con le istituzioni europee e nazionali tra cui i membri della direzione generale Agricoltura della Commissione europea Andrea Incarnati ed Emanuel Jankowski, che è stato introdotto dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei che ha ricordato il recente accordo raggiunto sui tavoli nazionali per il riparto delle risorse della programmazione 2023-2027.
“Siamo riusciti a chiudere un accordo migliorativo rispetto ai numeri di partenza. Siamo arrivati a 535 milioni di euro – ha detto la presidente Tesei – con un incremento di 38 milioni rispetto alle previsioni inizialmente fatte dal ministero dell’Agricoltura. Lo abbiamo fatto in un momento gravato da una crisi economica determinata prima dalla pandemia e ora della guerra. Questo sta generando criticità, ma siamo soddisfatti di aver raggiunto obiettivi importanti per l’agricoltura”.
La presidente Tesei ha poi affrontato il discorso della carenza di materie prime, dei rincari sui prezzi e dell’emergenza siccità che sta colpendo l’Umbria e l’Italia tutta. Quest’ultimo aspetto è stato toccato anche dal vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni, che ha sottolineato come durante l’ultima riunione della Conferenza delle Regioni, mercoledì 22, siano state previste ed elaborate iniziative congiunte per combattere la siccità. Da una parte un monitoraggio costante a livello nazionale, dall’altra l’avvio di misure emergenziali e “la predisposizione di interventi strutturali da realizzare in tempi rapidi e che possano garantire una risposta seria nel lungo periodo”.
L’assessore Morroni ha posto l’accento, a sua volta – è detto in una nota della Regione – sulla ripartizione dei fondi per la prossima programmazione: “Se consideriamo anche il biennio 2020-2022 – ha rilevato – l’Umbria è riuscita a ottenere 820 milioni di euro, risorse che daranno corpo ai progetti di ammodernamento del comparto agricolo e allo sviluppo di tutto il territorio rurale”.
Dopo aver ringraziato gli uffici regionali per il grande lavoro svolto nel 2021, l’assessore ha evidenziato che lo scorso anno, attraverso l’attuazione delle misure del Psr, sono stati erogati oltre 100 milioni di euro. Morroni ha poi fatto il punto sulla rimodulazione delle risorse ancora a disposizione e che riguardano in particolare modo i fondi per la Bul, la Banda ultra larga: “Abbiamo avanzato nuovamente una richiesta di riarticolazione delle risorse – ha detto – che permetterà una rimodulazione capace di intervenire su comparti strategici. La Bul è essenziale, ma dall’analisi dei dati emerge una dotazione finanziaria sovradimensionata, non pesata sul fabbisogno reale dell’Umbria”.
Quanto allo stato di avanzamento del Programma di sviluppo rurale, è stato Franco Garofalo, Autorità di Gestione del Psr Umbria, a illustrare i numeri relativi alle risorse impegnate, a quelle pagate e ai residui ancora da investire. In particolare, è emerso che la spesa pubblica programmata per il Psr Umbria nel periodo 2014-2022 è pari complessivamente a 1 miliardo e 195 milioni di euro, da spendere entro il 2025. Attualmente sono stati già pagati interventi per 667 milioni di euro (fino a giugno 2022, da gennaio a giugno 2022: 45 milioni), di questi 9 milioni di risorse Euri.
Le risorse complessivamente impegnate sono attualmente 1 miliardo e 87 milioni cui si aggiungono quasi 26 milioni di risorse Euri, per un totale di 1 miliardo e 113 milioni. In questa ultima finestra di programmazione, restano ancora da impegnare circa 81 milioni di euro. Nel 2022, ha spiegato Garofalo, verranno avviati nuovi bandi per diverse misure, per un totale di 45 milioni di euro, cui si aggiungeranno circa 8 milioni di nuovi bandi con fondi Euri. A questo occorre aggiungere i 28 milioni e 791mila euro di risorse per cui è stata prevista una rimodulazione finanziaria che, tra l’altro, assegnerà nuove risorse a misure ambientali e per il benessere animale e prevede una riassegnazione di alcune risorse attualmente impegnate nel Fondo multiregionale gestito dal Fei (Fondo europeo degli investimenti).