Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni ha deliberato, nel corso della seduta del 25 maggio 2022, lo stanziamento di un milione di euro in favore del Comune di Terni.
Tale somma sarà a disposizione dell’amministrazione comunale per finanziare l’intervento di manutenzione straordinaria di pulizia e restauro conservativo delle superfici di paramenti murari dell’Anfiteatro romano di Terni. Per questo intervento la Fondazione Carit potrà beneficiare dei crediti d’imposta previsti dalla legge 106 del 29 luglio 2014 “Art-Bonus”.
“Si tratta – spiega il presidente della Fondazione Carit, il professor Luigi Carlini – di un ulteriore impegno da parte del nostro Consiglio di Amministrazione nella direzione della cura delle bellezze storiche del territorio. L’intervento ai paramenti murari dell’Anfiteatro puntano a dare nuova luce a uno dei luoghi più significativi della città, simbolo storico ma anche punto di ritrovo per le diverse attività culturali e di intrattenimento organizzate proprio nel sito di epoca romana. Un impegno che dunque rilancia le attività della Fondazione Carit a supporto della collettività sia per lo sviluppo della cultura che delle attività sociali, fondamentali per una piena ripresa dopo la pandemia”.
La soddisfazione del consigliere comunale di Terni Civica Michele Rossi
“Accolgo felicemente la notizia che la Fondazione Carit finanzierà il progetto comunale di consolidamento e restauro delle mura dell’anfiteatro romano. Ancora una volta gratitudine per la sensibilità che la Fondazione dimostra per gli interessi della comunità.
Questo nuovo importante intervento giunge dopo il mio impegno che ha portato a rendere maggiormente visibili gli antichi reperti dell’antico monumento, impedendo che si potesse parcheggiare a ridosso degli stessi lungo una parte di Via del Vescovado.
Una piccola decisione, un primo passo, nella più grande volontà culturale di valorizzare e promuovere l’importante testimonianza, il più rappresentativo bene di età romana della città. La presenza di automobili praticamente attaccate alle inferriate del bene culturale ne comprometteva il godimento a cittadini e turisti, oltre a trasmettere un senso di degrado e disturbo visivo. Oggi questa interdizione con il completamento dell’intervento di pulizia, consolidamento e restaturo delle vestigia, avrà ancor più valore (solo una piccola parte era stata restaurata grazie al coinvolgimento dei giovani della scuola edile).
Tutte queste attenzioni vanno nella direzione del riconoscimento dell’anfiteatro come uno dei beni storici ed architettonici più rilevanti della città. Un riconoscimento che porta alla tutela anche nel suo contesto ed intorno immediato.
Riguardo alla valorizzazione ritengo importante sottolineare che, se da una parte è significativo che l’anfiteatro sia negli anni tornato alla sua funzione primigenia di luogo di spettacolo, andrebbe però parallelamente valorizzato maggiormente come bene archeologico e culturale. Bisognerebbe prevedere allora anche un progetto per un percorso di visita con spazi espositivi.
Mi auguro quindi che questi interventi siano da stimolo ad una piena valorizzazione del bene come attrattore turistico”.