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I fiorettisti guidati dal Commissario tecnico Stefano Cerioni si sono ripetuti. Il quartetto italiano composto appunto da Alessio Foconi, Daniele Garozzo, Tommaso Marini e Guillaume Bianchi (che nell’individuale aveva chiuso ottavo) ha fatto quel che quest’anno gli riesce quasi naturale, persino semplice a osservare gli assalti dall’esterno: ha stravinto la gara, senza che nessun avversario raggiungesse neppure quota 30.
Uno strapotere indiscusso, sancito dalla finale vinta 45-28 sulla Francia, punto esclamativo su una giornata tutta tinta d’azzurro. Neppure il tempo di “festeggiare” il super-tris di ieri nell’individuale, dopo un giro di post social già “da squadra”, in cui ciascuno esultava per il proprio risultato ma si complimentava pure con gli amici e compagni, che di buon mattino il quartetto italiano si è ritrovato in pedana debuttando con un secco 45-20 rifilato alla Spagna. Nei quarti di finale gli azzurri hanno continuato a tirare una spanna sopra gli avversari, regolando anche l’Ungheria per 45-29. E la musica non è cambiata in semifinale, quando sotto i colpi di un’Italia implacabile è caduto il team degli Stati Uniti, sconfitto con un eloquente 45-27. Si è arrivati così alla finale contro la Francia, di nuovo senza storia: Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Tommaso Marini e Guillaume Bianchi hanno scritto sulla pietra di questa stagione di Coppa del Mondo un altro trionfo. È il terzo in quattro gare. Uno più bello dell’altro…