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L’Unione Giuristi Cattolici Italiani di Terni di fronte all’inspiegabile stallo delle trattative nel conflitto Ucraino fa proprio il grido di dolore di Sua Santità Papa Francesco per dire NO ALLA LOGICA DELLA GUERRA E DEL TRAFFICO DI ARMI ED INCITARE GLI OPERATORI DI PACE TUTTI A RIAVVIARE I CANALI DIPLOMATICI PER FERMARE QUESTA GUERRA FRATRICIDA CHE DURA DA TROPPI ANNI E CHE MINACCIA DI COINVOLGERE IL MONDO INTERO E LA STESSA SOPRAVVIVENZA DELL’EUROPA CONTINENTALE PER COME LA CONOSCIAMO.

Ugci Terni ritiene che ciascun cittadino con la preghiera personale e con il proprio impegno civico possa, se veramente vuole fermare questa spirale di guerra e di sangue, attivarsi, secondo le proprie possibilità, anche con piccoli gesti quotidiani quali la preghiera personale appunto, la partecipazione alla accoglienza dei profughi, all’aiuto umanitario, ma anche la promozione di una informazione non schierata dalla parte della guerra per finalmente promuovere una vera azione di pace, quale quella richiesta dal Santo Padre, oggi soffocata da una propaganda bellicista ed intollerante nei confronti di chiunque voglia negoziare o cercare una alternativa all’uso delle altri armi per fermare questa escalation senza ritorno. Ugci Terni in particolare assiste attonita alla diffusione operata dai principali media, con pochissime eccezioni subito silenziate o isolate, di notizie propagandistiche interventiste sulla inevitabilita’ della guerra ed anzi sulla necessità della continuazione della stessa fino ad una non meglio definita “vittoria”.

Ugci Terni si permette di osservare come:

1-la consegna di armi alla popolazione civile trasformi cittadini tutelati dalle Convenzioni di Ginevra in combattenti e metta, conseguentemente, in serio pericolo l’incolumità ed aggravi ancora di più le condizioni già gravissime patite da tutti i civili (sia di quelli dell’Ucraina di Zelensky sia quelli dell’Ucraina russofona);

2-l’allargamento del conflitto, la presenza di centrali atomiche presenti nel territorio, ed il gran numero di armi nucleari in possesso di entrambi gli schieramenti (solo la Russia detiene oltre 6.000 testate nucleari) a brevissima distanza, rendono il rischio nucleare attuale e gravissimo e tutt’altro che improbabile anche solo dovuto ad un incidente od una reazione per una erronea interpretazione involontaria della condotta avversaria con conseguenze devastanti non solo per tutti gli abitanti dell’Ucraina, ma per tutti quelli almeno dell’Europa continentale come l’incidente di Chernobyl ha ampiamente dimostrato nel 1986 (i cui effetti sono tuttora drammaticamente visibili a 36 anni di distanza);

3-la consegna delle armi (che per l’Italia si sostanzia anche in una chiara violazione dell’articolo 11 della Costituzione Italiana) finalizzata al prolungamento del conflitto fino ad una non meglio precisata vittoria, oltre a prolungare e rendere più prossimi i pericoli nucleari già descritti, ad aumentare il numero di vittime innocenti e le sofferenze indicibili dei civili ucraini presenti nelle due fazioni attiverà e anzi ha già attivato a seguito della difficoltà dei commerci e del blocco di alcuni prodotti essenziali un processo inflattivo e di impoverimento delle popolazioni più fragili, soprattutto africane, ma non solo, che innesteranno processi “selettivi” e migratori di proporzioni non ad oggi quantificabili, anche in termini di perdite umane! A tacere degli effetti economici devastanti che in ogni caso si abbatteranno sulle popolazioni dell’Europa continentale ed in particolare sui cittadini appartenenti alle fasce più deboli;

4-nell’Italia repubblicana, forse per la prima volta, si assiste – ad opera di TUTTI i principali mezzi di informazione – ad una comunicazione unica, schierata, modellata sui format tipici della propaganda bellica, fondata su semplificazioni, ed approssimazioni che hanno per obiettivo l’imposizione di una narrazione unica e manichea con l’esclusione di qualsiasi narrazione diversa pena l’espulsione o l’isolamento di chi chiede pluralità, con gravi conseguenze sulla corretta formazione della volontà popolare alla base della democrazia repubblicana.

Per tutti questi motivi Ugci Terni chiama all’impegno tutti i cittadini ternani che si riconoscono nei valori costituzionali ed evangelici di pace e concordia tra i popoli ed aderisce alla campagna lanciata dal quotidiano “Africa Ex Press” per una informazione sugli eventi bellici che sia non schierata e non schiacciata esclusivamente sulle logiche belliche di intervento, ma sia verificata, plurale, aperta e soprattutto non manichea.

Solo dal “riconoscimento – inteso come relazione giuridica fondamentale – dell’altro come persona”, anche del nemico, può crearsi una relazione”, una trattativa, un negoziato che porti rapidamente alla fine della guerra ed ad un periodo di vera stabilità.

Oggi, ancor più di ieri, è attuale il monito di Papa Pio XII: “Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”.

 Il Presidente Ugci Terni Avv. Diego Piergrossi